Pinacoteca Comunale di Cesena
Via Aldini, 26
Cesena (FC)
Plachesi Agostino
1725 (?)/ 1805
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 65 (la) 85 (a)
sec. XVIII (1760 - 1780)
n. 121
Il Fattiboni è ritratto con la penna in mano in atto di scrivere una lettera. Veste abiti borghesi e sullo sfondo notiamo un paesaggio agreste, a destra scorgiamo un albero di lauro a cui è appoggiata una lira. L'effigiato a busto intero ha il volto rivolto di fronte mentre il corpo è ruotato di tre quarti.

Agostino Plachesi è ricordato dalle fonti come allievo di Francesco Andreini e possiamo dire che ne continua in modo artigianale il mestiere.
Il personaggio ritratto, di origine cesenate, fu prolifico ed apprezzato autore di testi per musica, per lo più di soggetto sacro. Ebbe musicati da autori locali ma anche di altre città, numerosi suoi componimenti poetici tra i quali ricordiamo la" Morte di Sansone" (rappresentata nella vicina Longiano per la festa del Ss. Crocefisso) e la cantata "Dafni" nel 1764. L'anno successivo la cantata "Costantino il vincitor di Massenzio" e nel 1766 l'oratorio "Debbora"; quest'ultimi due libretti messi in musica da G. B. Bevilacqua dell'Accademia Filarmonica di Bologna ancora in occasione della festa del Ss. Crocefisso. Scrisse ancora "Davide eletto al trono" (1769), "Epponina" (1770), "Il trionfo di Gedeone" e "Teseo in Creta" (1771), "Gli amori di Telemaco" (1780). La raccolta delle opre drammatiche di Gianfrancesco Fattiboni fu pubblicata nel 1777, con dedica al papa, il cesenate Pio VI: "Opere drammatiche [...] umiliate [...] alla santità di N. S. Pio VI°". L'opera ebbe tra l'altro l'encomio di Pietro Metastasio.
Tumidei considera il nostro ritratto un'opera di "routine" al pari del ritratto di Pio VI (inventario n.124). Una maggior qualità pittorica si evidenzia nella decorazione di una cappella del convento dell'Osservanza, a Cesena.