Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Il busto del francescano fondatore della Congregazione di Carità di Parma è opera di un buon plasticatore degli inizi del XVII secolo. Non v’è motivo di individuarlo tra gli esponenti della famiglia Reti, per quanto questi detenessero una sorta di monopolio dell’attività scultorea in Parma a partire dai primi anni del Seicento. La fattura dell’opera, infatti, può giustificare un’epoca più alta, precedente l’arrivo di Luca, il capostipite che si trovò ad avviare una proficua e prolungata attività scultorea a Parma a servizio delle famiglie titolate e della corte farnesiana.

Il modello al quale qui si fa riferimento pare piuttosto da ricercarsi nell’ambito dei plasticatori attivi in Emilia entro il XVI secolo e aperti a influssi toscani. Anche per quest’opera può lamentarsi, al momento, la sopramissione di vernici che ne hanno appesantito l’originaria brunitura e alterato l’immagine, come fa arguire la massiccia soluzione fisionomica resa per volumi e piani compatti.
Entrambe le opere (la presente e quella di cui alla scheda nctn 00000240), avevano un valore encomiastico; figuravano nella sala delle Adunanze e rappresentavano simbolicamente le radici pietistichce della Congregazione. Esse provengono dal patrimonio della Congregazione della Carità.