Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Il disegno raffigura un bellissimo San Giuseppe, nella classica iconografia dell'anziano, barbuto e calvo che stringe fra le mani la verga fiorita.
Alcuni scritti apocrifi riprendono, adattandolo, l’episodio della fioritura del bastone di Aronne, con cui Dio espresse la designazione al sacerdozio del fratello di Mosè, per indicare che anche la scelta di san Giuseppe, quale sposo di Maria, è espressione della volontà divina.
Nel disegno i gigli sono solo abbozzati attraverso dei  veloci tratti concentrici.
Il santo è posto di tre quarti, con il volto rivolto ad osservare ciò che accade alle sue spalle oppure lo stesso bastone fiorito, simbolo del suo abbandono fiducioso alle scelte di Dio, verso il quale viene convogliata la nostra attenzione, grazie, anche, alla mano sinistra che indica proprio verso la stessa direzione.
Il tocco veloce e pulito, la ricerca di ampiezza e solidità nelle pieghe del panneggio, la profondità dello sguardo e l'attenzione al dato naturale, soprattutto nelle mani grinzose, sono elementi che testimoniano la visione diretta delle opere del maestro.

Questo disegno fa parte di quella numerosa schiera di schizzi, studi e abbozzi che dovevano circolare all'interno della bottega del maestro.