Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
Viale Baccarini, 19
Faenza (RA)
produzione dell'Iran
coppa

faenza ingobbiata/ dipinta/ invetriata
cm 7.8 (a) 21.6 (d)
secc. X/ XI (900 - 1049)
n. 18894
Coppa, del tipo 'camoscio figurato', a parete leggermente arrotondata e orlo estroflesso, base a disco con superficie inferiore concava. La superficie è interamente rivestita da un ingobbio color camoscio e da una vetrina incolore. La decorazione è dipinta sotto vetrina in giallo, verde e ingobbio bruno-nero, quest'ultimo usato per i contorni.
All'interno sul fondo è un medaglione delimitato da una doppia banda nera con un volatile al centro, forse pavoncella, che presenta una coda a terminazione vegetale e una cresta con tre piume circolari; l'uccello è dipinto in bruno su fondo giallo e tocchi di verde, lo circondano piccoli gruppi di dischi puntinati. Sulla parete è dipinta una successione di segmenti verticali verdi e gialli alternati, il cui contorno è reso con una spessa linea nera, creando un ornato a vortice. La superficie superiore dell'orlo è dipinta in scomparti verdi e gialli separati da segmenti neri.
All'esterno dall'orlo dipartono motivi verticali in forma di foglia lanceolata o mandorla, dipinti alternatamente in verde e giallo.

La produzione ceramica slip-painted è caratteristica dell'epoca samanide; si distinse per l’originalità e la ricchezza della cromia e delle decorazioni, ma soprattutto per l'innovativa tecnica pittorica: mescolando gli ossidi metallici dei pigmenti con argilla liquida i colori aderivano meglio alla superficie ingobbiata del vaso, evitando così di colare una volta ricoperti dalla vetrina piombifera. Questo espediente consentiva di realizzare disegni con tratti sottili e precisi sull’ingobbio. Centri importanti cui questa produzione è associata sono Nishapur e Afrasiyab (antico nome di Samarcanda).
La coppa esemplifica una produzione tipica di Nishapùr, nota come 'camoscio figurato' (inglese buff ware), il cui nome deriva dal colore dello sfondo su cui si stagliano i motivi più vari. Caratteristica è la tendenza all’horror vacui, ottenuto riempiendo fittamente la superficie con elementi secondari.