sec. XIX
oggetto di scambio
In alcuni casi le incisioni venivano riempite di ocra rossa. Queste conchiglie erano oggetto di baratto fra tribù, anche di aree molto distanti. Erano ritenute di gran prestigio fra le tribù interne dell'Australia occidentale centrale e del nord ed anche del Queensland occidentale. Erano usate nei riti magici e di iniziazione. Si parla di tale oggetto in una lettera di Padre Bonari a Padre Teodori datata il 6 settembre 1964 in cui il primo sostiene di aver ricevuto l'oggetto da Mons. Pecorari che lo aveva a sua volta ricevuto da un missionario (il cui nome non è specificato) reduce dall'Oceania. Su di un cartoncino con didascalia proprio dell'oggetto nei tempi in cui era esposto nelle vetrine (stile P. Ballarin) e ritrovato in archivio, è scritto: "Moneta e ornamento di madreperla già diffusa nelle Isole Coraline, col nome di Jar. Era la moneta delle donne. E' perforata all'estremità per poterla assicurare con cordicella. Vi sono incisi disegni a greca". Forse donato da Mons. Pecorari verso il 1964, l'oggetto è attualmente di proprietà dell'Ente Ecclesiastico, Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere (Roma). Riferimento a precedente inventariazione numero OC 203. Nel 2004 l'oggetto ha ricevuto l'attuale numero inventariale nel corso della risistemazione del materiale etnografico ad opera Iurman E. . Il nuovo catalogo è informatizzato e dotato di foto a colori.