Museo di San Domenico
Via Sacchi, 4
Imola
[saiéz o nas-seri]

strumenti e accessori
Africa orientale
ottone modellatura a stampo
fibra vegetale/ cotone filatura/ legatura
cm coppella 2 (a) filo 16,5 (l) coppella 5,3 (d)
lunghezza giogo 12,5
sec. XIX fine
n. 16433
Bilancia per orafi a bracci uguali in ottone e filo di cotone. Il giogo è in ottone e presenta tre fori: due laterali, in cui passano quattro fili di cotone verde scuro ritorto; uno centrale a cui è fissata la presa, anch'essa in ottone ripiegato e assicurato al giogo per mezzo di un sottile filo metallico. Nella parte superiore della presa è fissato una sbarretta di ottone a forma di U per trattenere la bilancia con le dita. I fili di cotone sono fissati a due coppelle emisferiche tramite quattro anelli metallici passanti per altrettanti fori sulle suddette coppelle

Strumento di precisione
Strumento degli orafi etiopici.
Il nucleo principale di manufatti d'origine africana è stato acquisito dal Museo nel 1944, per donazione del Generale Carlo Manara, militare di carriera che fra il 1887 e il 1912 fu inviato in Eritrea, e poi in Libia, per ragioni di servizio - dapprima inquadrato nel Battaglione Cacciatori, poi nel 7° Battaglione Indigeni, e infine Comandante del Reparto Ascari di Derna. La sua collezione fu esposta per intero nel 1927 a Imola nel corso della Mostra Coloniale Nazionale (24 novembre - 8 dicembre). Oltre agli oggetti donati dal generale, provenienti essenzialmente dall'area etiopica e eritrea, in seguito furono inoltre acquisiti altri pezzi dal canonico Enrico Bedeschi, cappellano militare, che recò in dono manufatti originari della stessa area geografica. Nel corso degli anni sono stati aggiunti altri oggetti regalati da altri collezionisti privati.