ritualità
Asia del sud
bronzo battitura/ forgiatura/ fusione
cm 17 (a) 10,5 (la)
sec. XVIII
n. 3194
Base con alzatina per ospitare due idoli e aureola finemente decorata con motivi zoomorfi e fitomorfi intersecati.

religiosa
L'alzatina presente sulla base può ospitare due idoli.
I veri soggetti del manufatto, gli idoli, mancano dalla loro sede, sull'alzatina. L'aureola che avrebbe dovuto incorniciarli riproduce decorazioni fitomorfe (fiori e foglie) e un serpente (naga) a cinque teste, sovrastato da una maschera zoomorfa di #kirttimukha#, traducibile in italiano con l'espressione "faccia di gloria". Si tratta di un leone o di uno #yali#, un leogrifo

La collezione orientale fu raccolta nel 1902 dal professor Francesco Lorenzo Pullé, docente di sanscrito dell'ateneo bolognese, durante il viaggio di ritorno dall'Indocina, dove Pullé si era recato per partecipare al XIV Congresso Internazionale degli orientalisti, tenutosi presso l'appena sorta École Française d'Extrême-Orient, presso la quale egli rappresentava ufficialmente l'Italia, insieme al sinologo Ludovico Nocentini. Durante l'anno accademico 1907-1908 Pullé fondò il "Museo di Etnografia Indiana", che fu aperto nelle stanze del Palazzo dell'Archiginnasio assegnate come appartamento al bibliotecario - e rimaste vuote in quegli anni. Aggregato come sezione al Gabinetto di Glottologia dell'Università di Bologna, il museo, sorto sul modello del Museo Indiano di Firenze di Angelo De Gubernatis, fu chiuso nel 1935 alla morte di Pullé. Oltre alla collezione raccolta da Francesco Pullé in India, negli anni di attività del museo furono acquisiti manufatti donati dal conte Francesco Pizzardi, che aveva soggiornato in India nel 1877, e dal signor Pellegrinelli. Riguardo a queste donazioni non si hanno purtroppo notizie più precise. I #naga# (serpenti) sono associati tradizionalmente a molte divinità hindu, buddhiste e #jaina#. Nelle raffigurazioni Parshvanatha, il ventitreesimo profeta del #jainismo#, il Buddha e #Vishnu# sono riparati dalle teste di un naga. La presenza di una #kirttimukha# è abbastanza comune, anche se più di frequente la si trova sopra gli accessi dei sacri recinti. Si ritiene che l'aspetto terrifico tenga lontani gli influssi malefici e protegga i devoti.