[murti]

abbigliamento e ornamenti del corpo
Asia del sud
marmo scultura/ pittura
cm 12,1 (a)
sec. XX inizio
n. 3171
La statua raffigura una figura femminile su cui sono stati applicati pigmenti colorati e una doratura.

adorazione religiosa
Riproduzione a scopo celebrativo dell'immagine di divinità femminile.
La figura femminile può essere identificata genericamente come #Devi#, la dea, divinità femminile. Lo stato di conservazione dell'opera non permette maggiore precisione.

La collezione orientale fu raccolta nel 1902-1903 dal professor Francesco Lorenzo Pullé, docente di sanscrito dell'ateneo bolognese, durante il viaggio di ritorno dall'Indocina, dove Pullé si era recato per partecipare al XIV Congresso Internazionale degli orientalisti, tenutosi presso l'appena sorta École Française d'Extrême-Orient, presso la quale egli rappresentava ufficialmente l'Italia, insieme al sinologo Ludovico Nocentini. Durante l'anno accademico 1907-1908 Pullé fondò il "Museo di Etnografia Indiana", che fu aperto nelle stanze del Palazzo dell'Archiginnasio assegnate come appartamento al bibliotecario - e rimaste vuote in quegli anni. Aggregato come sezione al Gabinetto di Glottologia dell'Università di Bologna, il museo, sorto sul modello del Museo Indiano di Firenze di Angelo De Gubernatis, fu chiuso nel 1935 alla morte di Pullé. Oltre alla collezione raccolta da Francesco Pullé in India, negli anni di attività del museo furono acquisiti manufatti tramite il lascito al Comune da parte di Agostino Sieri Pepoli, negli anni venti, e ancora prima, nel 1908, grazie all'acquisto di statue budhiste dalla signora Pellegrinelli.
#Devi#, la dea, è forse una delle prime figure antropomorfe rappresentate nella scultura indiana, addirittura pre-arya. Immagini della dea-madre, da cui la scultura del Museo Medievale in qualche modo discende, sono molto presenti in ogni periodo storico.