Museo Internazionale e Biblioteca della Musica
Strada Maggiore, 34
Bologna (BO)
Bressan Peter
1663/ 1731
flauto dolce

legno di bosso/ verniciatura,
legno di conifera,
avorio
mm
Misure approssimative: lu. totale 605//lu. della testata 233//del corpo senza i tenoni 242//del tenone superiore del corpo 32,5//del tenone inferiore del corpo 19//del piede 130//bocca la. 12,8//h. 5//lu. del labium 24,7//distanza tra il bordo superiore d,
533//diametro esterno del rigonfiamento all'ingresso 43//alla bocca 37//dell'anello all'estremità inferiore della testata 47//del tenone superiore del corpo 28//del corpo 30,5-28//del tenone inferiore del corpo 22//dell'anello all'estremità superiore del
sec. XVIII (1725 - 1725)
n. 1834
Il foro m è obliquo verso l'uscita. Ci sono i soliti rigonfiamenti, ma senza anelli di materiale animale. La cameratura è conica rovescia a gradi.
Lo strumento corrisponde in quasi tutti i dettagli a inv. 1825 (scheda nctn 00000004) con cui fa coppia. Questo flauto dolce, però, ha anelli di avorio intorno all'estremità inferiore della testata e alle due estremità del piede.

I flauti sono aerofoni in cui il flusso d'aria è diretto contro lo spigolo di un'apertura situata nella parte iniziale del tubo. Esistono nel mondo numerose specie di flauti. In Europa sono da distinguere principalmente - laddove si prescinde da certi flauti di natura etnica o popolare - due tipi: i flauti dolci e quelli traversi.
I flauti dolci hanno un tubo nel cui inizio è inserito un blocco (l'anima) sì che resta libero un canale d'aria tra la superficie superiore del blocco e la parete del tubo. Sotto il canale d'aria si trova nel tubo un'apertura (bocca), il cui orlo inferiore è smussato a spigolo di sopra. L'aria proveniente dal canale d'aria è diretta contro questo labium (labbro) smussato.
Il flauto dolce fu introdotto nell'Europa occidentale nel secolo XI. Proviene in parte dai paesi arabi tramite la penisola iberica - il tipo è ormai obsoleto nella regione di cultura islamica -, in parte da paesi di popolazione slava, dove sino ad oggi i flauti in genere e i flauti dolci in specie rivestono una parte importante nella musica etnica.
Il flauto dolce subì uno sviluppo speciale nell'Europa occidentale. La prima tappa di questa evoluzione si constata nel '500 e nella prima metà del '600. Gli strumenti costruiti in questo periodo appartengono a un tipo cosiddetto rinascimentale. La seconda tappa è situata tra il 1650 e la seconda metà del '700. Gli strumenti costruiti in questo secondo periodo appartengono a un tipo che chiamiamo qui barocco. Dato che è impossibile sfumare la dinamica nel suono del flauto dolce, il tipo principale sparì dalla musica europea nell'epoca dei primi inizi del romanticismo, quindi nella seconda metà del '700.
Rimasero in uso solo certe varianti del flauto dolce nella musica etnica o popolare. Menzioniamo qui il flauto a una mano, generalmente con tre fori per le dita, ancora in uso in Provenza (galoubet), nelle province basche e nella cobla in Catalogna; i vari tipi di flagioletti in uso sino all'Ottocento; i flauti d'accordo soprattutto nella Baviera Superiore.
In italiano per questo tipo di strumento si usa l'espressione flauto dolce, che non corrisponde sempre alla realtà poiché il timbro dello strumento non è sempre molto dolce. Si usa anche l'espressione flauto a becco, una traduzione dal francese che qui evitiamo, perché solo i flauti dolci alti hanno un ingresso del tubo in forma di becco d'uccello. L'unico termine corretto sarebbe "flauto a blocco" (ted. Blockflöte), eventualmente "flauto ad anima" (ted. Kern(spalt)flöte), ma questi termini sono inusitati in italiano.
Ricordiamo che i registri labiali dell'organo sono composti di canne che hanno la stessa costruzione dei flauti dolci e appartengono pure a questa categoria di strumenti. S'intende che nell'organo l'aria non proviene dai polmoni del suonatore, ma da mantici. Dato che in questa collezione non figurano organi, non trattiamo in questa sede le caratteristiche delle canne labiali dell'organo. L'ocarina è un flauto globulare. Tali strumenti in origine non hanno l'imboccatura del flauto dolce, e sono allora varianti del semplice flauto verticale, di cui non parliamo in questa sede. E possibile applicare l'imboccatura del flauto dolce a un flauto globulare a condizione che quest'ultimo sia di terracotta o eventualmente di porcellana. Tali flauti globulari di terracotta o di porcellana con l'imboccatura del flauto dolce possono opportunamente essere inseriti nella categoria dei flauti dolci, alla quale appartiene dunque anche l'ocarina.
A Parigi, nel corso degli anni '70 del Seicento un membro o vari membri della famiglia Hotteterre cambiarono la costruzione probabilmente della maggior parte degli strumenti a fiato in legno, di sicuro quella dei flauti dolci, di quelli traversi, degli oboi e anche quella d'un tipo di cornamusa tipicamente francese, la musette. I membri della famiglia Hotteterre che possono essere presi in considerazione per questa riforma sono Jean I (morto tra il 1690 e il 1692), suo figlio Martin (morto nel 1712), Nicolas (morto nel 1693) e i figli di questi Nicolas "l'aîné" (circa 1637-1694) e Louis (morto nel 1716).
I flauti dolci del nuovo tipo hanno una cameratura maggiormente conica rovescia. Sono generalmente composti di tre pezzi: la testata, il corpo col foro p e con sei fori anteriori (I-VI), e il piede col foro m. Il corpo ha tenoni ad entrambe le estremità; all'estremità inferiore della testata e in quella superiore del piede si trovano le mortase corrispondenti. Per rinforzare le mortase l'estremità inferiore della testata e quella superiore del piede hanno a volte ghiere di metallo, ma generalmente torniture a rigonfiamento, mentre anche intorno all'ingresso e all'uscita ci sono rigonfiamenti modanati. I rigonfiamenti in questi punti sono spesso ornati con anelli, frequentemente di avorio, se il tubo è di legno. (Flauti dolci col tubo di avorio sono piuttosto rari.). La costruzione d'uno strumento a fiato di legno in tre pezzi era già nota verso il 1620, dato che il Praetorius (1619) raffigura un tipo di strumento ad ancia doppia, il bassanello, costruito in tale maniera. La generalizzazione di questo principio e la sua applicazione a quasi tutti gli strumenti a fiato in legno si deve però ai costruttori francesi sopra elencati.
Il nuovo tipo di flauto dolce fu introdotto prima in Italia, dove Bartolomeo Bismantova descrive, a Ferrara, un flauto dolce del nuovo tipo già nel 1677 (Compendio musicale);
poi in Germania, dove Johann Oiristoph Denner e Johann Schell, entrambi a Norimberga, furono i primi a costruire strumenti del nuovo tipo dal 1684 in poi (cfr. il flauto esaminato in questa scheda); infine in Inghilterra, dove fu introdotto da Jacques Hotteterre nel 1675.
La costruzione in tre pezzi ha due vantaggi. In primo luogo è così possibile accordare lo strumento entro certi limiti. In secondo luogo il piede è girevole, sicché è possibile girare il foro m verso il mignolo destro o quello sinistro, di modo che è possibile rinunciare ai fori doppi.
Nell'epoca barocca il numero dei membri della famiglia dei flauti dolci si restringe alquanto. In uso comune ci sono quattro membri, la cui nomenclatura dell'epoca è svariata, ma che nell'uso odierno sono così designati:
soprano con fondamentale Do4
contralto con fondamentale Fa3
tenore con fondamentale Do3
basso con fondamentale Fa2.
Sono quindi ormai spariti i membri estremi della famiglia, sia negli acuti sia nei bassi. Esistono anche membri intermedi che hanno però un'importanza locale. Il membro intermedio più importante è la flùte de voix (voice flute) con fondamentale Re3, conosciuto soltanto in Francia, quindi in Inghilterra.
L'ingresso di tutti i flauti dolci, tranne il basso, ha la forma di becco d'uccello. Il basso ha una capsula bulbiforme o in forma di calotta e un esse di ottone.
Raramente nei tenori e sempre nei bassi il foro m ha una chiave aperta per il mignolo che in certi casi ha ancora la paletta a farfalla, la quale però non è strettamente necessaria perché, come s'è già detto, il piede con la chiave è girevole; perciò la paletta può anche avere la forma d'una ghianda o essere ovale. Il piattino della chiave può avere sagome diverse, ma è sempre piatto con una guarnizione di cuoio incollata. Gli assi della leva e del piattino hanno il supporto nel rigonfiamento all'estremità superiore del piede. La molla d'ottone è generalmente fissata nel legno del tubo e poggia liberamente contro la paletta. Soltanto in strumenti tardivi la molla è saldata o ribadita alla paletta e poggia liberamente sul legno del tubo. Non c'è fontanella. In assenza di radiografie non è sempre possibile dare informazioni precise sulla costruzione della cameratura o sul sottotaglio dei fori per le dita.
Peter Bressan nacque nel 1663 a Bourg en Bresse (Francia) come Pierre Jaillard. Nel 1688 emigrò in Inghilterra, dove si stabilì a Londra. Si sposò nel 1703 e da questo momento al più tardi il suo indirizzo era "At the Green Door in Somerset House Yard, in the Strand" (Welch 1911, p. 163). Nei secoli XVI e XVII la casa era stata proprietà del cancelliere del Ducato di Lancaster. Il fiore nella firma di Bressan è con ogni probabilità la rosa rossa di Lancaster. Il suo matrimonio sembra essere stato molto infelice e nel 1730 si trasferì di nuovo sul continente, lasciando la moglie a Londra. Morì a Tournai nel 1731. L'ipotesi che il Bressan o un suo antenato fossero di nascita italiana ("bresciano") non è confermata dalle ricerche archivistiche.
Fu Jacques Hotteterre, che era a Londra nel 1675, a introdurre in Inghilterra i flauti dolci e traversi secondo il modello e le misure francesi, la cui produzione fu continuata da Bressan. Sono conservati dalla bottega del Bressan 48 flauti dolci e 3 traversi (Grove 1984, art. Bressan, Peter).