Palagi Pelagio
1775/ 1860
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 280 (la) 180 (a)
sec. XIX (1814 - 1814)
n. 3
Forma rettangolare, leggibilità orizzontale.

Questo dipinto rappresenta il modello a grandezza naturale di uno dei riquadri rettangolari eseguiti ad affresco sulla volta della Galleria di Teseo in Palazzo Torlonia. Una prima idea del dipinto si trova in un disegno conservato al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe dell'Archiginnasio di Bologna. Dal confronto tra il disegno e il dipinto emerge la grande attenzione che il Palagi ripone nella ricerca di un equilibrio quasi simmetrico tra i gruppi di figure nello spazio illusorio del dipinto. Molto probabilmente per realizzare l'opera l'artista ha guardato gli esempi della pittura vascolare che tramanda l'iconografia più antica sul mito di Teseo; una stretta somiglianza vi è infatti tra il profilo e l'acconciatura di Medea e quelli di una testa di donna copiata dal Palagi da un vaso antico. Poppi osserva giustamente come "l'artista, pur cercando la fedeltà storica nella ricostruzione degli arredi e del vestiario dei personaggi, si è lasciato soprattutto guidare dalla ricerca di piacevolezza decorativa, fluidità narrativa e verosomiglianza naturalistica." (Cfr. C. Poppi, 1996, p. 156)