Palagi Pelagio
1775/ 1860
dipinto

tela/ pittura a tempera
cm. 84 (la) 57 (a)
sec. XIX (1800 - 1810)
n. H 1919
Forma rettangolare, leggibilità orizzontale. Opera non finita.

"Si accoglie la datazione proposta da Grandi, che colloca quest'opera di Palagi entro gli anni bolognesi, al termine del suo apprendistato presso l'Aldrovandi; e si giunge ad un ulteriore precisione grazie all'analisi che Matteucci (Pelagio Palagi (...), 1976, p.129) compie sui disegni di stesso soggetto e analogo 'ductus' dell'artista, più deciso e sicuro nell'affermazione di una maggiore autonomia (...) La cultura di gusto egizio non dovette aspettare le battaglie napoleoniche per essere apprezzata dal milieu illuminista felsineo più aggiornato, ma sia bastato l'avventuroso ed inconcluso viaggio sul Nilo compiuto dal disegnatore Luigi Balugani, al seguito di James Bruce, per lasciar filtrare, dopo il 1770, gli elementi artistici egizi; e subito come siano stati apprezzati da artisti quali Vincenzo Martinelli - con cui Palagi collaborò agli affreschi di palazzo Aldini (1805) e palazzo Cospi - Davide Zanotti ed Emilio Manfredi." (Collina C., in Palagi, 1996, p.127)