Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

La scena rappresenta San Nicolò in abiti vescovili, inginocchiato davanti ad una mensa d'altare su cui è collocata una cartagloria, una croce d'altare e due candelieri; il santo è colto nell'atto d'avere una visione, a cui assistono gli angeli dall'alto e i due al suo fianco: l'angelo di destra regge il pastorale e quello seduto, di sinistra, le tre palle d'oro, attributo principale del santo. Note di colore sono date dal giallo del piviale che imita il tessuto broccato con fili d'oro e le tonalità accese dei blu nelle vesti degli angeli.
Cornice, non pertinente ma seicentesca, di legno intagliato e dorato. La pellicola pittorica è a colori sovrapposti e presenta in alcuni punti una crettatura irregolare.

Ritenuto inizialmente da Garuti opera di anonimo pittore locale seicentesco (A. Garuti, 1975, scheda 69), il dipinto è stato assegnato dallo stesso al catalogo di Louis de la Forest (A. Garuti, 1990, p. 73): le qualità stilistiche che gli interventi di restauro del 1975 hanno portato alla luce, mostrano un vivace modo impressionistico di trattare la materia, che Garuti riporta alla fase tarda del pittore francese, attivo per lungo tempo a Carpi ed iniziatore di una scuola di pittura locale che si protrarrà per tutto il Settecento.