Museo Martino Jasoni
Località Corchia
Berceto (PR)
Jasoni Martino
1901/ 1957
dipinto

carta/ acquerello
cm. 60 (la) 71 (a)
sec. XX (1920 - 1930)
n. INVA0016
Natura morta con sedia sulla quale è appoggiato un vaso di fiori. La stesura dell'acquerello a macchie, non permette l'esatta identificazione dei contorni. Solo la sedia è delineato da contorni ben definiti; prevalenza di tonalità chiare con utilizzo del grigio scuro per lo sfondo. La carta è utilizzata in funzione cromatica per i bianchi. La realizzazione del disegno è a matita. Le sfumature sono rese dall'utilizzo del colore molto diluito. Si segnala un errore nella resa prospettica della gamba posteriore destra della sedia.

Martino Jasoni nasce a Corchia, un piccolo borgo di origine tardo-medievale dell'Appennino Parmense, il 20 Febbraio 1901. Nel 1906, all'età di cinque anni, emigra con i genitori a New York (USA). Dopo gli studi presso le scuole pubbliche, inizia a lavorare come apprendista incisore presso una stamperia, poi come tipografo ed infine come assistente per la preparazione di impressioni su lastre fotografiche. Dal 1919, alterna il lavoro diurno ai corsi serali dell'Art Students League, dove, insieme a compagni di studi come Walt Disney e Otto Soglow, ha modo di frequentare le lezioni di John Sloan, Robert Henri, Guy Pène du Bois, personaggi chiave dell'innovazione artistica e culturale americana di quegli anni.
Costretto dal volere dei genitori, nel 1924 ritorna a Corchia dove nel 1929 sposa Margherita Jasoni dalla quale ebbe due figli: Maria Teresa e Giampietro.
Nonostante il duro lavoro dei campi al quale è costretto da una critica condizione economica, la sua produzione artistica, pur risentendo delle quotidiane difficoltà, continua fino ai primi anni Cinquanta. Muore il 26 Novembre 1957.
L'acquerello fa parte presumibilmente della produzione relativa al periodo americano (1921-1924), nel corso del quale prevale l'uso della tecnica all'acquerello su carta, dove la forma viene definita dalla macchia di colore e il supporto (carta) utilizzato in funzione cromatica.
I temi ricorrenti di questo periodo ritraggono scene di vita della New York dell'epoca e interni. Tuttavia diversi particolari indurrebbero a pensare ad una datazione più tarda (non oltre in ogni caso gli anni Trenta), come ad esempio l'ingenuità prospettica e la precisa definizione delle linee della sedia, e la stesura molto uniforme del fondo grigio.