Pinacoteca Comunale di Cesena
Via Aldini, 26
Cesena (FC)
Longhi Francesco
1544/ 1618
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 50 (la) 65 (a)
sec. XVI (1580 - 1590)
n. 24
Il personaggio ritratto, stempiato e con una corta barba, indossa un abito nero con ampio elegante bavero bianco orlato da un pizzo minuto. Il taglio scelto è quello del mezzo busto ripreso di tre quarti su un fondale scuro.

Un'iscrizione, posteriore, indica nell'uomo ritratto il famoso medico e fisico Nicolò I Masini (1454/1505) di Cesena che fu al servizio di Cesare Borgia. Francesco Longhi, a cui viene storicamente attribuita la tela, vi avrebbe lavorato circa ottant'anni dopo la scomparsa dell'effigiato evidentemente rifacendosi ad un precedente ritratto. Costui era zio di Nicolò II Masini noto per aver scritto una biografia di Domenico Novello Malatesta oltre alla "Vita di Nicolò Masini primo, medico, scritta da Nicolò secondo, medico parimente e nipote di questo; l'anno 1573 a dì 15 di giugno" (manoscritto conservato presso la biblioteca Malatestiana). Secondo Alessandro Marchi l'iscrizione è postuma realizzata o allo scopo di non perdere la memoria dell'effigiato o per valorizzare il dipinto nei confronti di personaggi anonimi.
Nicolò I Masini avverso, inizialmente, all'insediamento di Cesare Borgia a Cesena, ne divenne in seguito il medico di fiducia. Onorato da Giovanni Bentivoglio, signore di Bologna, e poi dalla repubblica di Venezia, per le insistenze della comunità di Cesena era tornato in patria acquistando fama di gran medico. Per soddisfare la richiesta del duca Valentino si recò a Ferrara per curare la sorella Lucrezia (1502) ed in seguito il duca Alfonso D'Este. Fu amico di molti letterati del tempo da Codro Urceo a Giorgio Valla e spendeva parecchio denaro nel far miniare e legare i suoi libri.
L'impostazione del ritratto è piuttosto severa e rigida secondo i dettami imposti dalla Controriforma. L'opera ci appare stilisticamente prossima alla maniera del Longhi (pittore influenzato dal padre Luca, da Federico Barocci e dai manieristi toscani). Prima del restauro era in precarie condizioni e presentava abrasioni specie lungo la linea di cucitura del lembo di tela aggiunto dal pittore a destra ed in origine coperto dall'imprimitura.