Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

In un ampio scenario naturalistico con colline, alberi e una città in lontananza, si scorge un ampio lago e alcune figurette, fra cui un pescatore sulla sinistra.

Nell'inventario del lascito Pedriali si cita un'attribuzione ad Andrea Locatelli, mentre Chiarini (1979) ha avanzato l'ipotesi del nome di Anesi, che anche Viroli (1985) condivide. Il Chiarini ha definito questa e l'altra opera che fa pendant "due tra le più belle tele da cavalletto dell'artista, dai colori tersi, dalla pennellata consistente, in una felice descrizione della campagna che li avvicina agli affreschi di Villa Albani". In effetti, lo stile di questi paesaggio è tipico di Anesi, di questo si conoscono altre due versioni assai simili fra loro (Viroli 1985). Una (cm. 98 x 74,5, presso raccolta privata romana) differisce da quella forlivese per l'aggiunta di varie figurette in primo piano (Busiri Vici 1976). L'altra (cm. 96 x 73) passò in vendita da Finarte a Roma e fu corrrettamente attribuita ad Anesi da Testori (1966). La qualità di queste tele dimostra il valore di pittore dell'Anesi.