Musei di San Domenico
Piazza Guido da Montefeltro, 12
Forlì (FC)
Ramenghi Bartolomeo detto Bagnacavallo Senior
1484/ 1542
dipinto

tavola/ pittura a olio
cm. 41.5 (la) 51.5 (a)
sec. XVI (1510 - 1510)
n. 579
La sacra famiglia è ritratta in primo piano: Gesù Bambino ha in mano la sfera, a destra e in basso c'è San Giovannino e alle spalle della Madonna Giuseppe a mani incrociate.

Domenico Vaccolini (1841) ricorda "in casa Canonici in Ferrara una tavola [di B. Ramenghi] colla B.V. col figlio in braccio e i SS. Giuseppe e Gio. Battista". L'opera poi è menzionata da Giuseppe Boschini, l'annotatore delle vite di Girolamo Baruffaldi, nell'edizione ferrarese nel 1844. Nel 1870 Giuseppe Campori pubblica l'"Inventario" di Roberto Canonici "ricco gentiluomo ferrarese indefesso incettatore di cose d'arte d'ogni maniera, pitture, statue, bronzi, anticaglie", dal medesimo Canonici compilato ed allegato al suo "Testamento solenne e codicilli", stampato a Ferrara nel 1632. L'opera è descritta in questi termini: "Una Madonna di Bartolomeo Bagnacavallo, con il puttino in braccio che con una mano dà la beneditione, e con l'altra tiene il mondo, e appresso di lui vi è San Gioseffo, e San Gio. Battista, ha la cornice nera; scudi trenta". Viroli (1980) dichiara di ignorare in che anno e per quali vie il dipinto sia diventato di proprietà del Piancastelli, che lo lasciò con disposizione testamentaria -insieme a tutta la sua raccolta- alla Pinacoteca di Forlì. Buscaroli (1931) ha trovato grande affinità fra l'opera e la "Madonna" del Ramenghi della Galleria di Urbino, ancora legata alle influienze del Garofalo e di Dossi.