Museo Romagnolo del Teatro
Corso Garibaldi, 96
Forlì (FC)
ditta Rampone,
ditta Maino e Orsi,
Selmer
clarinetto

legno di ebano,
alpacca,
ottone
mm 574 (lu)
lunghezza del barilotto 64//lunghezza del pezzo superiore 178//lunghezza del pezzo inferiore 227,5 (senza tenoni)//lunghezza della campana 103,5//diametro interno all'entrata della cameratura 14,3//diametro esterno all'entrata 30//diametro interno all'usc
sec. XIX (1875 - 1899)
n. 749
Strumento in legno di ebano in quattro pezzi con tracce di verniciatura in nero. Strumento ricomposto a partire da due strumenti diversi con ghiere in metallo e 13 chiavi imperniate su supporti metallici. Meccanica della parte centrale inferiore con chiavi ad anello di tipo semplice o "ad occhiali" (sistema Müller). Campana protetta da una ghiera. Il tenone inferiore della parte centrale superiore è rotto, forse per averlo forzato per mandarlo in battuta contro il pezzo inferiore, che ha un alloggiamento più corto. Piccola fenditura nel barilotto. Manca il poggiadito di metallo e un piattello della parte centrale superiore. Lo strumento è molto sporco. La giunzione tra i tenoni è garantita da sughero.

Paolo Maino (inzio XIX sec.- 1881; attivo a Milano dal 1836 al 1881) fu forse allievo di P. Piana vista l'assoluta somiglianza dei loro marchi, grazie al lungo periodo di attività e alla collaborazione con il clarinettista e compositore Romeo Orsi, Maino divenne il decano dei costruttori di strumenti a fiato del secondo Ottocento milanese, assieme al più giovane Maldura. Autore di innumerevoli flauti, oboi e clarinetti, è ricordato anche per aver costruito un "glicibarifono" (Bruxelles, Musée du Consrevatoire Royal, n. 941), lo strumento inventato da Catterino Catterini nel 1838, e per aver realizzato il clarinetto a doppia tonalità La-Sib dello stesso Orsi, esposto per la prima volta a Milano nel 1881. Dal 1881, dopo la morte di Maino la ditta prese il nome di Maino & Orsi, mantenendola per un ventennio.