Pinacoteca comunale Silvestro Lega
Piazza Pretorio, 1 (c/o Palazzo Pretorio)
Modigliana (FC)
Della Volpe Tommaso
1883/ 1967
dipinto

tela/ pittura a olio,
carta/ acquerello
cm. 36.5 (la) 55 (a)
sec. XX (1941 - 1941)
n. 515
Su un fondo dalle pennellate gialle e grigie, è ritratta una bambina con un fiocco bianco che lega i capelli e grandi occhi azzurri strabici.

L'autore dell'opera è Tommaso della Volpe. Tommaso, figlio del conte Cesare Della Volpe, nacque a Imola il 30 ottobre 1883 da una nobile famiglia romagnola che diede i natali ad illustri personaggi, tra i quali il famoso Taddeo condottiero militare del XVI secolo. Tommaso conseguì i suoi primi insegnamenti scolastici nella città natale per poi frequentare il ginnasio e il liceo al Collegio San Carlo di Modena. Dimostrò ben presto forti propensioni per le materie artistiche e dovette imporsi per poterle approfondire avendo la famiglia deciso per lui la carriera ecclesiastica, sulle orme dello zio il cardinale Francesco Della Volpe alto prelato in Vaticano. Agli inizi del secolo si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Bologna dove conseguì il diploma e l'abilitazione all'insegnamento nel 1907. Dopo l'esperienza bolognese si trasferì per due anni a Roma, ospite dello zio cardinale, dove perfezionò lo studio dell'arte sacra entrando in contatto con un ambiente culturale ed artistico di alta qualità. I risultati si fecero ben presto notare nel 1908 quando partecipò e vinse il suo primo concorso di pittura alla 1° Mostra Biennale Romagnola d'arte a Faenza. La sua opera "Rustico" vinse e fu acquistata dal Re per la Galleria d'Arte Moderna di Roma. Da questo periodo iniziò un'intensa attività pittorica che lo accompagnerà per tutta la vita facendone conoscere le qualità ben oltre la ristretta cerchia locale con centinaia di lavori e la partecipazione a decine di esposizioni, personali e rassegne artistiche nazionali ed internazionali: tra tutte la Biennale di Venezia alla quale partecipò con proprie opere in due occasioni, nel 1914 e nel 1926. Interessante è anche l'esperienza di Tommaso Della Volpe come fotografo che affiancò alla ricerca artistica una costante indagine fotografica di luoghi, ritratti e forme che costituivano sovente l'ispirazione per i lavori su tela eseguiti dal pittore. Sono questi gli anni in cui il pittore imolese intraprese alcuni viaggi che lo condussero nelle maggiori capitali europee a contatto con quelle idee artistiche che dominavano il panorama internazionale nei primi vent'anni del secolo scorso. Il ritorno a Imola fu per Tommaso Della Volpe l'occasione per isolarsi sempre di più da quel mondo artistico articolato e composito che aveva osservato, ma dal quale non fu mai conquistato. Discreto e schivo, fu considerato un pittore apparentemente insensibile agl'influssi provenienti dalle avanguardie artistiche a lui contemporanee. Nella sua casa di Imola o durante brevi soggiorni a Taranto si dedicò integralmente alla "sua" pittura dallo stile originale, esuberante e non privo di durezze e contrasti. I soggetti preferiti dell'opera pittorica di Della Volpe sono le scene campestri di vita e di costume della Romagna. E' difficile collocare l'artista imolese all'interno di una determinata corrente pittorica. La critica sostiene che nella sua espressività pittorica Tommaso Della Volpe rappresentava solo se stesso: un colto aristocratico distante dalla vita mondana che prediligeva una solitudine riservata e non intratteneva rapporti con gli artisti locali e con i critici. Numerose furono le opere di pittura e decorazione che Tommaso Della Volpe eseguì all'interno di chiese e conventi sia della diocesi d'Imola che di altre località nelle quali l'artista imolese lavorò: Chiesa di Linaro (1928), Chiesa del Buon Pastore di Imola (1933), Chiesa parrocchiale di Pediano (1934), Orfanotrofio di Castel Bolognese (1935), Chiesa del Santissimo Crocefisso di Taranto (qui nel 1937 eseguì un affresco su una parete di 1700 mq.), Chiesa di San Colombano a Bertinoro (1939-40), Chiesa e Convento dell'Osservanza a Imola (1940), Chiesa di San Giovanni (1941), Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Fontanelice (1941), Chiesa di S. Petronio a Castel Bolognese (1941), Chiesa di S. Vito a Ferrara (1942), Chiesa di S. Spirito (1942). Nel dicembre del 1945 Tommaso Della Volpe, su commissione dei militari polacchi dell'VIII Battaglione Fucilieri Carpatici, a Imola sin dal giorno della Liberazione, dipinse una Madonna di Czestochowa (patrona della Polonia) per sciogliere il voto che aveva fatto si che Imola fosse stata liberata senza spargimento di sangue. Nel dopo guerra l'attività pubblica di Tommaso Della Volpe si limiterà in poche e fugaci apparizioni.