arredamento
Cina
porcellana modellatura/ essiccazione/ ingobbiatura/ smaltatura/ cottura

h. cm 35,8; con coperchio cm 46,5; diam. base cm 19,7; diam. apertura cm 13.
secc. XVII-XVIII
n. 2806
«Grande giara dal corpo ovoidale ma svasata verso il piede e dal collo breve. E’ fornita di un coperchio sormontato da una figura di cane accucciato.
Sul corpo, sullo sfondo di un paesaggio con staccionate, rocce ed erbe, sono dipinti dei fiori di crisantemo e peonia. Mentre sul collo corre una fascia di onde stilizzate intercalate dalle sagome di complessi floreali. Lungo il piede corre una banda. Il pomo in oro a forma di cane reca disegnati piccoli gorghi in bianco e blu» (Eiko Kondo).


accessorio domestico
All’interno del coperchio è segnato il n. 25. Su uno dei due cartellini della collezione Palagi sono i nn. 82 e 35, sull’altro il 26.

La Guida al Museo Civico scritta da Pericle Ducati nel 1923, indica all'interno della vetrina G della Sala XV (opere d'arte varia) la probabile presenza del manufatto, che ha un suo gemello nel vaso inventariato come 2806bis:
«Dentro lo stipo maggiore sono finissime porcellane (vasetti e statuette) dell'estremo oriente, tre vasi maggiori cinesi rivestiti di colore azzurro cupo con decorazione in oro a rilievi (sec. XVIII)»

«Questo tipo di porcellana, che è chiamato “poudrés” e “marbrés”, oppure “émail bleu miroir” già dalla metà del ‘700 fu imitata in Europa, per esempio nella regione di Staffordshire in Inghilterra (cfr. Ceramic road, 1982, 94, 95, 96. Catalogo della mostra tenuta a Kyoto con gli oggetti conservati nella collezione del Royal Museum of Art and History del Belgio) o nelle manifatture di Delft in Olanda o in quella di Meissen in Germania (cfr. nello stesso Cat. cit. i nn. 2, 23, 122). Un pezzo simile si trova al Museo delle ceramiche di Sèvres (inv. MNC 396) ed un altro nel Museo Poldi Pezzoli di Milano (”L’illustrazione italiana”, autunno 1974, n. 29, p. 285)» (Eiko Kondo).