Artisti, artigiani, architetti, produttori

Anghiari (AR) , 1902 - Roma (RM) , 1990
architetto

Nasce nel 1902 ad Anghiari, in provincia di Arezzo, e si laurea in architettura a Roma nel 1927. Realizza alcune delle sue opere più note in preparazione dei Giochi della XVII Olimpiade che si svolgono nella Capitale nel 1960: lo Stadio del Nuoto, in collaborazione con Enrico Del Debbio e gli ingegneri Sergio Musmeci e Riccardo Morandi, e il Palazzetto dello Sport con l'ingegner Pier Luigi Nervi. Nel dopoguerra, in seguito alle urgenze di ricostruzione della città di Bologna, partecipa alla realizzazione del quartiere Barca, con il progetto dei complessi edilizi della zona sud.
Altri progetti significativi sono: la facciata della Stazione di Roma Termini, esempio importante del razionalismo italiano, realizzata in collaborazione con Leo Calini ed Eugenio Montuori (la costruzione dell'edificio, su progetto iniziale di Angiolo Mazzoni, era stata interrotta nel 1943 per le vicende belliche), inaugurata alla fine del 1950; il completamento dello Stadio Olimpico (1949-1953)[1], la Scuola nazionale di atletica leggera a Formia (1953-55)[2], il Palazzo dello Sport di Torino, chiamato comunemente PalaRuffini, nell'omonimo parco del capoluogo piemontese, costruito per le celebrazioni del primo centenario dell'unità nazionale (Italia '61); la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, a Castro Pretorio, nei pressi della Stazione Termini, realizzata insieme agli architetti Massimo Castellazzi e Tullio Dell'Anese. Dal 1961 al 1974, in rappresentanza dell'Accademia nazionale di San Luca e poi dell'Istituto Nazionale di Urbanistica, fa parte della Commissione Edilizia del Comune di Roma.
In occasione Mondiali di calcio in Italia nel '90, insieme all'architetto Maurizio Clerici, gli ingegneri Paolo Teresi e Antonio Michetti (strutture), porta a termine una radicale ristrutturazione e la copertura dello Stadio Olimpico di Roma.


Paolo Belardi, Fabio Bianconi, Sostenibilità e/è bellezza. L'acropoli moderna di Perugia e il palazzo della Regione Umbria, Perugia, EFFE Fabrizio Fabbri Editore, 2012, p. 47.
Simona Graziotti, Giacomo Pagnotta, Complesso residenziale di Santa Maria in Campis a Foligno di Annibale Vitellozzi, in Paolo Belardi (a cura di), Da case popolari a case sperimentali. Un secolo di architettura nell'edilizia residenziale pubblica della provincia di Perugia, (atti del convegno di studi, Città della Pieve, Palazzo Della Corgna, 13 novembre 2010), Perugia, EFFE Fabrizio Fabbri Editore, 2011, pp. 143-149.
Giacomo Pagnotta, Annibale Vitellozzi e il complesso residenziale di Santa Maria in Campis a Foligno, in “Umbriasettegiorni”, 33 (2011), p.37, (nell'ambito della rubrica L'architettura umbra del novecento, a cura di Paolo Belardi).
Maurizio Clerici, Annibale Vitellozzi. Decano 1989. Roma, Kappa, 1989.
Giuseppe Vaccaro, a cura di Marco Mulazzani, Milano, Electa, 2002
Quale e quanta. Architettura in Emilia-Romagna nel secondo Novecento, a cura di Maristella Casciato, Piero Orlandi, Bologna, Clueb, 2005

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