Antonioni Michelangelo
1912/ 2007
dipinto

carta/ pittura ad acquerello/ pittura a tempera
mm 237 (la) 296 (a)
sec. XX (- - -)
n. 4436
Non è stata ancora studiata a fondo l’attività collezionistica di Michelangelo Antonioni, ma è indiscutibile la sua passione per l’arte moderna e antica, così come l’assidua frequentazione di mostre e musei (Guidi in Ferrara 2013, p. 259). L’arte informale lo interessa particolarmente e il suo linguaggio filmico rivela delle vere e proprie assonanze con la poetica del ‘gesto’ e della ‘materia’. Tra i maestri prediletti dal regista troviamo Piero della Francesca, Paolo Uccello, Cosmè Tura, Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi, Giacomo Balla e ancora Burri, Pollock, Vedova e Rothko. Nella sua casa romana era inoltre esposto “un enorme Francis Bacon, una figura semiumana seduta in poltrona che sembra apparentemente perdere le proprie interiora” (per la citazione e relativa bibliografia, si veda ibidem). L’artista irlandese, che interpretò con un linguaggio potente e disarmante la dimensione della coscienza umana nei suoi lati più oscuri e tormentati, sicuramente è tra gli autori novecenteschi che maggiormente colpirono la sensibilità di Antonioni. I ritratti spettrali e deformati, che compongono la presente ‘galleria’ antonioniana, sono un’eloquente testimonianza di tale ispirazione.