Antonioni Michelangelo
1912/ 2007
disegno

carta/ penna
mm 230 (la) 320 (a)
sec. XX (- - -)
n. 4867
Queste dieci prove grafiche rivelano l’interesse di Michelangelo Antonioni per il linguaggio astratto di indirizzo geometrico. Osservando i giochi di curve e archi, le linee irregolari e sinuose che s’intrecciano a tracciati geometrici, vengono alla mente le opere di Alberto Magnelli o i “ritmi visivi” di Luigi Veronesi, due grandi protagonisti dell’astrattismo italiano tra le due guerre.
Forse prendendo spunto da alcune ricerche di questo esponente, volte a rappresentare attraverso il segno e il colore i rapporti matematici delle note musicali, e più in generale dalle esperienze dell’abstraction-création, Antonioni pare voler indagare attraverso la linea – in modo intuitivo - uno spazio “altro”, antinaturalistico e antinarrativo. L’osservatore è proiettato in un universo astratto, dove si raggiunge il puro dinamismo della forma connessa allo spazio bidimensionale e all’essenza del ritmo.