Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Scomparto di polittico a tempera su tavola fondo oro. Il santo è raffigurato con i soliti attributi: la pelle di animale e il cartiglio con iscrizione "Ecce Agnus Dei".

Si deve a Mario Salmi (1933) l'attribuzione all'artista senese del dipinto citato nell'inventario Borghesi del 1834 come " San Giovanni Battista dipinto in tavola in fondo d'oro di antica Scuola fiorentina". La tavola, già alterata nelle sue parti era probabilmente acquistata dal Tacoli Canacci intorno al 1780. Il dipinto è stato messo a confronto dalla critica con un San Lorenzo di collezione privata Argentina (Zeri). I due pannelli dovevano far parte dello stesso polittico, come era stato supposto da Berenson nel 1930. In effetti è identico il disegno a punzone del fondo così come il disegno della cuspide. Questa sottile cornice viene interrotta in entrambi i casi dall'andamento polilobato, certamente posteriore, che indica come i due dipinti, parti di un unico polittico, abbiano seguito un comune destino anche dopo lo smembramento.