Museo di Palazzo Poggi
Via Zamboni, 33
Bologna
legno di pero/ intaglio
cm 10,8 (a) 5,3 (la) 2 (p)
secc. XVI/ XVII (1585 - 1642)
Si riporta il commento sulla matrice in esame contenuto nel catalogo FileMaker: "Si tratta evidentemente di una copia della matrice della Monstrorum Historia. Ricollocato da scatola xilografie sciolte 19.09.05".
Tale indicazione parrebbe suggerire che la matrice in esame sia copia di un'originale tavoletta utilizzata unicamente per la pubblicazione del volume dedicato ai Mostri (Monstrorum historia 1642, p. 715) e che la presente xilografia sia stata utilizzata soltanto successivamente per l'edizione dell'opera a stampa dedicata alla Dendrologia (1668, p. 257). Se tale interpretazione fosse corretta, probabilmente l'esecuzione della tavola dovrebbe collocarsi entro il 1668, forse realizzata tra le due edizioni dei volumi della Storia Naturale.

Ulisse Aldrovandi, nato nel 1522 a Bologna, è considerato il fondatore della storia naturale moderna. Riuscì a fare di Bologna uno dei maggiori centri della ricerca naturalistica europea. Compose un’opera in 13 volumi, nella quale si proponeva una dettagliata descrizione dei tre regni della natura: minerale, vegetale e animale. Una parte dell’intero corpus di matrici xilografiche commissionate dal filosofo naturalista è conservata presso la sala aldrovandiana del Museo di Palazzo Poggi (1822 tavolette) e una parte presso la Biblioteca Universitaria di Bologna (1950 tavolette circa). In precedenza lo stesso Aldrovandi aveva raccolto, nel corso dei decenni, numerose tavole acquerellate eseguite tra gli altri da Giovanni Neri e da Jacopo Ligozzi. Soltanto in seguito, a partire dalla metà degli anni Ottanta, il lavoro proseguì con l’impegno di Cristoforo Coriolano (Lederlein Christoph) nell’intaglio di tavolette in legno, eseguite per la stampa dei 13 volumi della Storia Naturale. Prima della morte, avvenuta nel 1605, il naturalista dispose nel testamento che il museo e l’intero patrimonio scientifico che aveva accumulato nel corso della sua vita andassero in eredità al Senato bolognese, fin quando nel 1742 vennero trasferite all’Istituto delle Scienze di Palazzo Poggi.