Museo della Città
Via L. Tonini, 1 (Domus del Chirurgo - piazza Ferrari)
Rimini (RN)
ambito bolognese
Altra Attribuzione: Lionello Spada (Bologna 1576 - Parma 1622)
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 70, 00 (la) 90, 00 (a)
secc. XVI/ XVII (1530 - 1630)
n. 667 PQ
Il dipinto raffigura la Madonna con il Bambino, San Giovannino e San Giuseppe.
Il Bambino, teneramente steso sulla culla, si trova al centro della diagonale che dalla figura di spalle in basso a destra di San Giovannino sale fino alla Vergine. Tale direttrice è rilevata anche dalla fonte luminosa posta in alto e leggermente a sinistra rispetto al centro del dipinto. Essa, illuminando il capo della Vergine, scivola dolcemente sul corpo di Gesù in fasce e si arresta sulla figura tagliata di san Giovanni Battista. Alla sinistra di Maria, in posizione lievemente arretrata rispetto a quest'ultima, emerge dal fondo scuro del dipinto il volto in penombra di san Giuseppe, assorto nella devota contemplazione del Figlio. Questi, oltre che centro della composizione, è anche al centro dell'attenzione degli altri soggetti presenti nell'opera. Come si è già osservato nella figura di san Giuseppe, anche la Madonna ha lo sguardo amorevolmente abbassato sul Bambino e san Giovannino, con la testa di profilo, guarda con stupore attonito il cuginetto.
La composizione in diagonale, l'uso della luce calda e allo stesso tempo mobile, la peculiare dolcezza espressiva dei personaggi ricordano alcune delle soluzioni stilistiche adottate dal Correggio nelle opere della maturità.
Il fondo scuro della tela e l'orchestrazione delle ombre suggeriscono, tuttavia, una ripresa più tarda dei modi dell'Allegri, forse a cavallo tra Cinque e Seicento.

Il progetto di un Museo Missionario dei Padri Francescani, da cui l'opera proviene, ebbe origine dalla grande Esposizione di Torino del 1898. All'interno della fiera fu allestita una sezione dedicata alle Missioni con lo scopo di far conoscere l'attività dei PP. Missionari Francescani nel mondo. Tra le opere esposte figuravano reperti di natura prevalentemente antropologica, testimonianze dell'attività religiosa dei Francescani nell'estremo oriente e un ragguardevole patrimonio di dipinti, reperti archeologici e arredi liturgici che si erano aggiunti nel tempo.
Al termine dell'Esposizione il materiale fu raccolto nel Museo dei Padri di Parma, finché nel 1928 venne trasferito e ordinato nei locali del Convento di Rimini appena restaurato.
Nella primavera del 1955 il Museo venne spostato nella settecentesca villa Alvarado, un edificio a due piani situato a pochi metri dal Santuario della Beata Vergine delle Grazie, sul colle di Covignano di Rimini, e aperto al pubblico.
Dall' 8 aprile al 15 giugno 2001 fu allestita presso il Museo della Città di Rimini la mostra “Arte al convento. Opere scelte dal Museo Francescano delle Grazie”, a cura di Pier Luigi Foschi, P.dre Giovan Battista Montorsi e Pier Giorgio Pasini. In tale circostanza una selezione di opere del Museo Missionario fu trasferita ed esposta presso il Museo della Città. Al termine dell'iniziativa il prestito fu prorogato fino a quando, in data 24 settembre 2002, venne stipulato l'atto di comodato gratuito tra l'Ente della Provincia Minoritica di Cristo Re dei Frati Minori dell'Emilia e il Comune di Rimini.