Museo Romagnolo del Teatro
Corso Garibaldi, 96
Forlì (FC)
ambito russo
fazzoletto celebrativo

seta/ litografia
cm 80 (la) 80 (a)
immagine stampata 68x68 ca.,
ovali con i ritratti dell'Imperatore e dell'Imperatrice 18x26 ca.
secc. XIX/ XX (1894 - 1905)
n. 63
Il fazzoletto di seta bianca è stampato a colori. Vi compare un ampio quadrato raffigurante un elemento di tessuto panneggiato, a bordi decorati in rosso e oro, con frange e nappe, che funge da cornice dei due grandi ritratti centrali dell'Imperatore Nicola II, ovvero Nikolaj Aleksandrovič Romanov, e dell'Imperatrice Aleksandra Fëdorovna Romanova, granduchessa tedesca d'Assia e del Reno, entrambi raffigurati in giovane età. Questi sono sormontati da un baldacchino in tessuto rosso, con corona sommitale, ed incorniciati in forma ovale da racemi d'alloro di colore giallo dorato, con fiocco rosso nella parte inferiore. Sotto ai ritratti, in posizione centrale, comprare lo stemma della città di Mosca, su fondo rosso, contenente l'immagine di San Giorgio a cavallo, nell'atto di uccidere il drago. Sul lato inferiore del fazzoletto, in prossimità del bordo della stoffa, è stampata in nero una piccola iscrizione in caratteri cirillici.

I rapporti tra la casa reale russa ed Angelo Masini non sono ancora stati studiati in maniera approfondita. Tuttavia è evidente che il tenore abbia avuto rapporti personali diretti e goduto della protezione degli zar Alessandro II, Alessandro III ed infine Nicola II, per un periodo di tempo lunghissimo, che va all'incirca dal 1876, anno del suo debutto russo, al 1905, anno del suo definitivo ritiro dalle scene. La sua presenza nei principali teatri dell'Impero è costante e frequente; sono numerosissimi gli oggetti preziosi di fattura russa conservati tra i suoi effetti personali, e persino una citazione letteraria, in una novella di Anton Checov dal titolo "La sventata", ci conferma l'aura mitica creatasi negli ambienti aristocratici russi di fine secolo intorno alla figura del Masini: "(...) immaginò di essere seduta immobile a godere accanto a Dymov della quiete fisica e della purezza, e di sera di essere a teatro a sentire Masini.". Pare che dei suoi rapporti personali con la casa reale russa Masini non gradisse parlare apertamente. Leggiamo infatti in un'ampia intervista rilasciata a Giuseppe Cavaciocchi del "Messaggero", pubblicata poi su "La Riviera Romagnola" del 20 marzo 1924:
- Naturalmente Ella godette l'amicizia degli ultimi czar Alessandro II, Alessandro III e Nicola!
- Capisco dove vuol parare. Inutile, il tasto non risponde al... tocco.
- La Russia mi suggerisce un'altra domanda. Le si fecero molti regali... regali?
- Non tutti furono... regali e russi: molti doni mi vennero da ammiratori, perché parlarne?