Vassallo Antonio Maria
1620 ca./ 1664-73
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 100 (la) 74 (a)
sec. XVII (1640 - 1645)
n. P209
Il dipinto è riferito da G. Zucchini al pittore genovese Anton Maria Vassallo. Egli si formò come pittore di figura presso il fiammingo Vincenzo Malo e acquisì in seguito una grande maestria nella pittura di animali e nature morte. La sua specialità furono scene bibliche o mitologiche con animali.
La tela in esame riprende in controparte la Circe conservata a Firenze (Galleria Uffizi), già riferita a Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto e restituita dal Grosso a Vassallo, nel 1923 (Zucchini, 1938). L'episodio omerico di Circe, circondata dalle sue vittime, trasformate in animali, fu dipinto da Vassallo almeno otto volte, usando sempre un'impostazione molto simile e attingendo ad un collaudato repertorio di figure: il cane visto da dietro, per esempio, compare in altre tre versioni del soggetto nella stessa identica forma.