Passerotti Bartolomeo
1529/ 1592
Altra Attribuzione: Fontana Lavinia (Arfelli)
dipinto

tavola/ applicazione su tela/ pittura a olio
cm 153,5 (la) 297 (a)
sec. XVI (1565 - 1570)
n. P104
La scena è dominata dalla figura del Cristo crocifisso, che si staglia sullo sfondo di un cielo cupo e nuvoloso. Ai piedi della croce, a figura intera, si trovano san Paolo affiancato dalla spada (a sinistra) e san Francesco in preghiera (a destra). Accanto a loro, in secondo piano, spunta la coppia dei donatori. In basso, dietro la croce, si intravedono i soldati.

La pala è opera giovanile di Bartolomeo Passerotti. L'autografia é accertato dalla presenza del passero, in basso al centro, che costituisce l'emblema-firma dell'artista.
Essa fu dipinta alla fine degli anni Sessanta del Cinquecento, come appare dal confronto con altri dipinti e dalle consonanze tra la donatrice e alcuni ritratti femminili eseguiti negli stessi anni (Gherardi, 1990).
C. Bernardini (1989) ha sottolineato l'influenza che la straordinaria figura del Cristo ebbe sul giovane Annibale Carracci per la sua Crocifissione di San Nicolò di San Felice. L'eroica e potente figura del Cristo, che si erge sullo sfondo di un cielo tempestoso, si stacca nettamente dalla scena, più debole e disarticolata, che si svolge ai piedi della croce. Il particolare il San Francesco assume toni grotteschi nel chiaro intento di imitare modelli michelangioleschi.
Si potrebbe riconoscere in questa Crocifissione la grande pala che decorava la cappella della famiglia Zambeccari nella chiesa di San Barbaziano almeno fino al 1603 e da alcuni considerata dispersa. I due donatori, ritratti in secondo piano alle spalle dei Santi Francesco e Paolo, potrebbero in tal caso essere identificati in Livio Zambeccari e nella moglie Dorotea Moroni (Danieli, 2002 scheda di sala).