ambito del Comitato per Bologna Storica ed Artistica
disegno

carta/ incollaggio su tela/ matita/ penna/ pittura ad acquerello
mm 390 (la) 500 (a)
500 x 1630/ 500 x 600
sec. XX (1900 - 1910)
n. G9
Il presente disegno, costituito di tre parti distinte, raffigura il complesso di edifici situati di fronte al Teatro Comunale (oggi piazza Verdi) sede un tempo delle scuderie e del corpo di guardia dei Bentivoglio, di fronte alla grande residenza (domus magna) della famiglia signorile distrutta dal furore popolare nel 1507. La decorazione originale era formata da grandi figure di paladini e guerrieri con gli stemmi dei Bentivoglio e delle famiglie che avevano stretto con loro alleanze matrimoniali. Alfonso Rubbiani, sulla base dei suoi studi sull’architettura dell’epoca dei Bentivoglio, aveva tentato una ricostruzione ideale della decorazione integrando idealmente i pochi frammenti rimasti della pittura originale ancora visibili nei primi anni del secolo scorso e oggi completamente scomparsi. Si tratta dunque di una ricostruzione della decorazione perduta realizzata per esclusivi scopi di studio e di documentazione (un “saggio di restituzione” come si legge nell’iscrizione) e non di un vero progetto di restauro di impossibile realizzazione. Il primitivo disegno, presentato all’Esposizione di Milano nel 1906, venne distrutto da un incendio insieme a tutto il materiale grafico inviato dal Comitato e rifatto, secondo la testimonianza di Guido Zucchini, parecchi anni dopo probabilmente sulla base di una fotografia conservata nell’archivio del Comitato per Bologna Storica e Artistica. L’elaborato grafico originale andato distrutto doveva mostrare al pubblico la capacità degli artisti guidati dal Rubbiani di interpretare in modo storicamente convincente l’intero complesso di edifici bentivoleschi lasciando però spazio alla rievocazione romantica e suggestiva di un perduto passato di splendori e di meraviglie. In mancanza di documenti non è possibile individuare gli autori del disegno riprodotto dall’originale distrutto. (estratto da scheda d'archivio A. Buitoni, 2011)
(vedi anche G. Santoro, 2006)