Mentessi Giuseppe
1857/ 1931
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 73.5 (la) 102 (a)
sec. XIX (1876 - 1876)
n. 0034
La pittura di Mentessi, nato a Ferrara ma lungamente attivo a Milano, è un'interessante testimonianza degli sviluppi dell’arte lombarda tra Ottocento e Novecento. Il confronto con Gaetano Previati, suo concittadino e compagno di studi, forse ha condizionato la fortuna critica della sua opera che finora non ha ricevuto uno studio approfondito e il giusto riconoscimento, al di là dell’indiscutibile importanza e grandezza dell’altro artista.
Gli interessi giovanili per la scenografia, disciplina che approfondirà presso le accademie di Ferrara e Parma, sono tradotti con notevole senso prospettico in questo studio, replica di un premio scolastico commissionato dal Comune di Ferrara.
L’effetto teatrale è compiutamente raggiunto, dimostrando talento precoce e l'assimilazione della cultura figurativa sei-settecentesca: dai Bibiena a Francesco Monti, alle celebri Tombe allegoriche inglesi McSwiny ecc. Grazie alla “veduta per angolo” e alla continuità spaziale rispetto alla quinta principale, nonché l'uso della luce fortemente direzionata che crea un’ambientazione suggestiva di sapore romantico, il pittore realizza uno studio di altissimo livello, particolarmente “funzionale all’effetto teatrale” (Avanzi in Toffanello 1999, p. 3).
In seguito all’accoglienza positiva del lavoro, Mentessi decise di proseguire gli studi in questa disciplina all’Accademia di Brera con lo scenografo Carlo Ferrario.