De Pisis Filippo
1896/ 1956
disegno

carta/ matita
mm 209 (la) 269 (a)
sec. XX (1925 - 1927)
n. 2818
Dalla donazione di Franca Fenga Malabotta proviene un importantissimo nucleo di sessantatré disegni, più sette acquarelli e pastelli su carta. I soggetti sono per lo più studi sulla figura e ritratti virili e questo disegno dimostra non solo l’abilità di delineare con un leggero segno continuo le forme anatomiche, ma anche la profonda cultura figurativa di De Pisis.
Il pittore studiò con attenzione non solo i maestri del Settecento veneziano, dell’Ottocento francese e del primo Novecento, ma anche i modelli cinquecenteschi, in particolare Rosso Fiorentino e Pontormo, i più significativi tra gli 'sperimentatori anticlassici' del primo ventennio toscano (cfr. Raimondi 1950; Guidi in De Pisis a Ferrara, pp. 61, 64).
In questo studio si nota un’accurata definizione plastica attraverso il chiaroscuro “utilizzato in maniera tradizionale” (ivi, p. 61). L’arte antica, come quella più recente, affiora nel mondo poetico di De Pisis per rielaborare le impressioni dal vero e le suggestioni più intime. Il dato estemporaneo non è tralasciato, ne è prova il calzino disinvoltamente sceso dal polpaccio.
Accettazione di donazione con delibera di Giunta Municipale n.19294 del 6/06/1997.