De Pisis Filippo
1896/ 1956
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 71 (la) 46 (a)
sec. XX (1932 - 1932)
n. 0652
Durante l’anno di esecuzione di questo dipinto, il 1932, De Pisis fa importanti conoscenze quali Jean Cocteau, Soutine e Deran; continua a frequentare Braque, i fratelli De Chirico e inizia la lunga amicizia con la pittrice Leonor Fini e lo scrittore André Pieyre de Mandiargues. Dal 1925 al 1935, Parigi, la capitale assoluta della pittura moderna, gli offre mille stimoli; è il periodo più felice, costellato dalle 'poesie marine' tradotte in immagini di rarefatta bellezza.
Un esempio di come l'ispirazione metafisica è stata superata per lasciare spazio all'emozione di fronte al soggetto è questa “natura morta marina”: nell’atmosfera sospesa e immobile sono di scena solitarie conchiglie dalle tenere tonalità rosacee e riflessi madreperlacei, mentre vicino spunta un piccolo fuoco “memore di una presenza umana” (Pacelli in De Pisis a Ferrara, pp. 44-45)
Inventario Pianori, n. 62 (12 dicembre 1985): "Filippo De Pisis ‘Natura morta marina’ 1932, olio su tela 47 x 69, ex Collezione contessa Pecci" (cfr. Archivio GAMC). Prima dell'acquisto da parte della Fondazione Pianori, e seguente donazione alle Gallerie ferraresi, l'opera faceva parte della collezione di Letizia Pecci-Blunt (Roma), quindi messa in vendita presso la Galleria dell'Oca di Roma.