Funi Achille
1890/ 1972
dipinto

tavola/ pittura a olio
cm 56 (la) 81 (a)
sec. XX (1925 - 1925)
n. 0676
Per "Omaggio di Raffaello" Funi scelse di realizzare la copia del ritratto di Tommaso Inghirami detto Fedra, dotto umanista al servizio di Leone X (le due versioni di Raffaello si conservano alla galleria di Palazzo Pitti e all'Isabella Stewart Gardner Museum). Questo quadro è chiara testimonianza dell'ammirazione che Funi nutriva per i grandi maestri del Cinquecento e per Raffaello, il "poeta mutolo" e il "divin pittore". L'esigenza di ritornare all'arte antica, per dare nuova identità al presente, condusse Funi lungo un ricco percorso di referenti edificanti: dai marmi ellenistici alla pittura pompeiana, da Giotto a Masaccio a Piero della Francesca, per raggiungere Raffaello, i maestri della Grande Maniera, Claude Lorrain, Poussin, Appiani, Mengs, Ingres. Un ‘pantheon’ da cui attingere i modelli della sua personalissima "mitologia". Ecco dunque che la copia letterale, senza interpretazioni originali, rappresenta l'ossequio tangibile della sua vocazione e formazione culturale.
Attraverso delibera di Giunta Municipale (prot. gen.le n° 6293) del 19 ottobre 1976, è stata formalizzata l'acquisizione da parte del Comune dell'opera di proprietà degli eredi.