Aspertini Amico
1474 ca./ 1552
Altra Attribuzione: scuola di Francia Francesco
dipinto

tavola/ pittura a olio
cm 40 (la) 52 (a)
sec. XVI, sec. XVI
n. 0191
L'uomo è raffigurato a mezzo busto, di tre quarti su fondo scuro; indossa un semplice abito rosso accollato e un cappello con risvolto del medesimo colore.

Il ritratto, di alta qualità esecutiva, riferito in passato alla scuola di Francesco Francia (Malaguzzi Valeri, 1928) o genericamente a scuola bolognese, fu attribuito ad Amico Aspertini da C. Volpe (1960), in base anche al confronto col ritratto virile di Francoforte (Städelsches Kunstinstitut), riferibile agli stessi anni (1503-04).
L'opinione non pienamente condivisa dalla critica è accettata da D. Scaglietti Kelescian (1995) che colloca il dipinto subito agli inizi del XVI secolo, accanto all'Adorazione dei Magi della Pinacoteca Nazionale di Bologna, tra le prime opere eseguite dall'artista al suo ritorno in patria, dopo il soggiorno a Roma.
Il ritratto rispecchia i canoni della ritrattistica di fine quattrocento, sopratutto umbro-toscana, nel solido impianto della figura che emerge dallo sfondo scuro; ma evidenzia anche l'interesse di Aspertini per la cultura nordica, nell'insistita descrizione del volto e nell'indagine psicologica ( C. Bernardini, P. Goretti, 2008). Potrebbe trattarsi di un membro della famiglia Bargellini, ma la scritta sulla tela, in alto a sinistra, è ormai indecifrabile e non aiuta l'identificazione del personaggio.