Melli Roberto
1885/ 1958
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 60 (la) 72 (a)
con cornice 74.5 x 62.5 x 4 cm
sec. XX (1937 - 1938)
n. 575
Il ritratto è giocato sul sapiente e raffinato accostamento di “colori tonali” che, restituendo la realtà senza l’ausilio del chiaroscuro naturale, conferma la priorità della sintesi forma-colore. È come se il “tonalismo” di Melli costruisse un’architettura timbrica in perfetta sintonia con la fisionomia della “giovinetta” e con il suo carattere.
Da un punto di vista stilistico si nota l’intenzione di raggiungere, mediante stesure rilevate e granulose, una superficie strutturata e opaca e un determinato indice di rifrazione adatto a restituire il valore assoluto del colore. Il fondamento della sua pittura è la semplificazione dei piani e dei volumi in sode forme conchiuse, in parallelo ai risultati raggiunti nelle opere modellate. A tale proposito, maturò in questi anni il personale rapporto con la scultura: pur riconoscendole l'imprescindibile autorità di linguaggio, ne avvertiva la staticità e inerzia rispetto alle nuove sollecitazioni culturali ed espressive.
Con delibera di Consiglio Comunale del 12 ottobre 1959 (verbale n. 27/9677), venne costituita la rendita vitalizia ad Anna Meotti vedova Melli in cambio dell’alienazione al Comune di Ferrara di tredici dipinti dell’artista. Nelle gallerie civiche si allestì dunque permanentemente un significativo gruppo di opere, tra cui “Ritratto di giovinetta” (copia in Archivio GAMC).