Baruffaldi Giovanni Antonio
1781-1796/ 1832
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 82 (la) 71 (a)
con cornice 82 x 93 x 5.5 cm
sec. XIX (1822 - 1822)
n. 78
L'episodio, tratto dalla Gerusalemme liberata, è ambientato in un paesaggio che risente della cultura visiva cinquecentesca, in particolare del cromatismo veneto-ferrarese (Savonuzzi 1971, p. 49). La figura di Clorinda richiama "Il sogno del cavaliere" realizzato da Raffaello per la corte dei Montefeltro.
La grande maniera cinquecentesca offre a Baruffaldi spunti per interpretare in chiave idealizzata, un po' algida, la poesia tassesca. Nel dipinto si nota anche una vicinanza al linguaggio dei nazareni che emerge nella semplificazione formale, nel disegno più secco, quasi nordico. Indicato come 'bozzetto', in realtà mostra i caratteri esecutivi del 'non finito' (ibidem).