Boldini Giovanni
1842/ 1931
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 46 (la) 55.5 (a)
con cornice 77.5 x 67.5 x 7 cm
sec. XIX (1899 - 1899)
n. 1374
Da quando Boldini ricevette, in cambio del suo autoritratto per il Corridoio Vasariano (1892), il calco del cardinale De' Medici dal direttore degli Uffizi Enrico Ridolfi, il gesso divenne protagonista di molte opere realizzate negli anni Novanta. La presenza della copia berniniana negli interni privati dell’artista assume un significato che oltrepassa il semplice contesto formale e parla di quell'affezione riservata a certi oggetti, veri e propri 'memorabilia', che sovente caratterizzano la pittura del ferrarese.
L'ambientazione è costruita attraverso un dinamismo grafico che si addolcisce in pennellate morbide e plastiche nel gesso barocco, fulcro dell'impaginazione. "In questo ennesimo interno 'abitato' da uno dei suoi oggetti più cari Boldini richiama nuovamente anche l'amato tema del doppio con l'inserimento dello specchio che moltiplica l'immagine dell'inquietante presenza di gesso" (Guidi 2009, p. 182).
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