tela/ pittura a olio
con cornice 207 x 128.5 x 14.5 cm
sec. XIX (1891 - 1891)
L'atteggiamento naturale e disinvolto del ragazzo rivela il legame confidenziale tra Boldini e i Subercaseaux, iniziato grazie alla mediazione di John Singer Sargent. L'inquadratura poco convenzionale, la vivacità dello sguardo e l'irrequietezza dell'esile figura dimostrano una sottile introspezione psicologica.
Ancora una volta Boldini ha creato mirabili accordi con poche tinte e restituito in modo raffinatissimo svariate qualità materiche mantenendo viva la lezione dei grandi maestri della ritrattistica spagnola, Velázquez innanzitutto.
Grazie a quest'opera il pittore ottenne una medaglia d'oro di prima classe alla terza Jahresausstellung di Monaco del 1891 e gli onori della critica tedesca (ibidem).
Per la lunga e complessa trattativa di acquisizione si veda la documentazione relativa all'accordo tra gli eredi di Emilia Cardona e il Comune di Ferrara, ossia la consegna dell'opera a titolo di comodato da convertire in proprietà una volta conclusi i lavori alla tomba Boldini in Certosa, a cura e spesa del Comune. Per la risoluzione del contratto si veda inoltre la delibera comunale del 10 giugno 1982 (copie documenti in Archivio GAMC).