Museo Arcivescovile
Piazza Arcivescovado, 1
Ravenna
marmo greco/ scolpitura
elementi architettonici
produzione costantinopolitana
sec. VI d.C. (540 - 560)
cm 24 (a) 57 (la) 59 (lu)
Il capitello, rilavorato come basamento di una colonna, ha conservato da un lato il decoro originario. Si tratta di un capitello a imposta con lavorazione a giorno nella faccia trapezoidale, ma quasi illeggibile perchè fortemente abrasa, il cui abaco rettangolare è decorato con un fregio a tralci che si incurva in volute e termina con una foglia tripetale.

La chiesa ravennate di Sant'Andrea Maggiore venne abbellita dal vescovo Massimiano alla metà del VI secolo; venne soppressa nel 1801, sconsacrata nel 1805 e parzialmente demolita nel 1810. Parte dei suoi preziosi arredi scultorei e marmorei furono trasferiti in duomo e nell'episcopio. Il Gerola, nel 1915, trovò nei magazzini dell'arcivescovado tre pezzi di marmo (collocati alla rinfusa nel pianterreno della cappella arcivescovile) che corrispondono ai pezzi nn. 176, 177 e 178.

La chiesa di Sant'Andrea Maggiore venne ampiamente rimaneggiata nel XVII secolo e, probabilmente, in occasione di quei lavori, gli antichi capitelli vennero rielaborati e reimpiegati nella nuova costruzione. La parte con il tralcio nella cornice superiore (abaco) -oggi in basso perchè il capitello è capovolto- era la zona del capitello che era stata murata e quindi si è parzialmente conservata.
Un capitello simile è conservato nel Museo Archeologico di Istanbul.