Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Nella tela è rappresentata una scena di genere ambientata in una cantina, dove una donna è in procinto di risalire una scala.
All'interno della composizione sono riconoscibili animali, verdure e oggetti della vita contadina rappresentati non rispettando le giuste proporzioni, soprattutto se consideriamo la grandezza delle mani e degli avambracci della donna.
Il dipinto, inoltre, presenta sgrammaticature prospettiche evidenti nel piano del pavimento che poco concorda con gli oggetti appoggiati, come la sporta di rape e la stia del tacchino.
Questi particolari, isolati dal contesto, dimostrano la presenza di due diverse personalità pittoriche; pertanto si può attribuire ad un pittore l'esecuzione della cantina e della figura centrale, mentre ad un altro mestierante, specializzato nelle nature morte, possono spettare tutti gli altri dettagli del dipinto.

Si tratta di un dipinto di non elevata fattura formale, anche se nel rapporto figura-oggetti-ambiente, il quadro si collega alla bottega di Felice Boselli e di Giovanni Crivelli, pittori già noti per opere eseguite in collaborazione, nelle quali riscontriamo un modo simile di narrare in chiave rustica e con gusto fortemente popolare.