tela/ pittura a olio
sec. XVII (1640 - 1670)
La figura del santo sostituisce la figura di San Rocco nella pala dell'"Elemosina di San Rocco" di Annibale Carracci.
Nella folla dei poveri si riconoscono diversi studi realistici sulla società dei tempi; il pittore, ricollegandosi all'opera carraccesca, indugia sulle diverse tipologie dei volti, delle torsioni dei corpi e degli umili panneggi.
I colori risultano illeggibili a causa di un diffuso offuscamento, nonostante questo, è riconoscibile la volontà di porre in completa evidenza San Carlo, vestito con la tradizionale veste pastorale, di un rosso particolarmente acceso, e dall'immancabile naso aquilino.
L'invenzione compositiva richiama la celebre "Elemosina di San Rocco" di Annibale Carracci consegnata alla Confraternita di San Rocco di Reggio Emilia.
Di questo dipinto, particolarmente apprezzato e studiato dagli artisti, questa piccola tela centese offre una mediocre e parziale trascrizione.
L'opera era stata attribuita a "scuola veneziana del secolo XVII" come si ricava da una scritta sul retro della tela; tuttavia la componente veneta che il quadro esibisce sembra piuttosto frutto della mediazione della citata tela di Annibale.