Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Venne acquistata come opera di scuola senese del XV secolo all’asta giudiziaria dei beni della famiglia Ragni di Reggio Emilia. Nel catalogo a stampa del 1924 era detta “nell’arte del Sodoma”; una specificazione che già veniva lasciata cadere nel volume del 1929, dov’era altresì mantenuta la designazione senese. Se è facile comprendere le ragioni di una tale indicazione, in relazione alle numerose raffigurazioni di santa Caterina da Siena contenute nella pittura senese, mancano tuttavia i motivi per accedere a una precisa designazione d’ambito, soprattutto dopo che il restauro effettuato nel 1976 ha evidenziato, insieme al livello modesto dell’esecuzione, lo stato assai compromesso della pittura, sul quale, come dimostrano le fotografie precedenti l’intervento, si era intervenuti in passato con uno scaltro maquillage antiquariale, volto ad arricchire la superficie di preziosismi naturalistici. Sembrerebbe comunque da confermare l’estrazione toscana se si nota, ad esempio nella resa cartacea delle pieghe nel velo sulla destra del volto, la presenza di stilizzazioni che ricordano da lontano il Bachiacca (Francesco Ubertini, 1494-1557).