Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Radice di albero secca appesa come fosse un quadro sul lato di taglio del tronco. Lo sviluppo di crescita è prevalentemente orizzontale con un elevato numero di radici che dipartono dalla base del fusto.


La rigogliosa vegetazione che circonda Villa Bighi si trova a convivere con installazioni artistiche inserite dal proprietario nel Parco che avvolge l’abitazione. Se le opere disposte entro le mura della villa testimoniano di una tendenza al recupero di oggetti introdotti in un nuovo contesto a loro alieno, nel giardino e in alcuni ambienti della casa si trovano installazioni che ribadiscono come tale procedimento fosse caro a Bighi.
Rileggendo il linguaggio del ready made duchampiano egli tenta di ricreare un giardino dell’arte servendosi dell’elica di una nave, di due lavandini rovesciati e applicati in maniera simmetrica sul muro di recinzione, di tre grandi lastre di pietra, scarto di lavorazione di una cava, piantate a terra come fossero cespugli. Vediamo coppe di ceramica, usate solitamente come distanziatori per l’alta tensione, trasformarsi in fontana, oppure un paracarro di pietra giocare con un cerchio di ferro di due metri di diametro. Non ultima, domina la Fiat 500, lasciata invecchiare con la vegetazione del parco dal giorno della scomparsa del suo proprietario.