Museo Nazionale di Ravenna
Via San Vitale, 17
Ravenna
Tra le collezioni d'arti cosiddette minori figura una rilevante raccolta tessile formata da oltre un centinaio di reperti, assai diversi per tipologia, provenienza e datazione, che nel loro insieme costituiscono una documentazione particolarmente significativa coprendo un arco cronologico che va dalla tarda antichità al XIX secolo. Per la loro rarità e importanza si segnalano il gruppo dei tessuti copti provenienti dalla necropoli di Antinoe, una cinquantina di reperti, fra cui quattro tuniche quasi completamente integre, donati nel 1902 dall'illustre collezionista Emile Guimet, già direttore del Museo Guimet di Parigi; il nucleo di stoffe rinvenute nel 1910 nell'arca marmorea contenente le spoglie di San Giuliano a Rimini fra i quali figurano svariati frammenti e due grandi teli, uno dei quali decorato da leoni andanti entro grandi orbicoli riconducibile ad una manifattura bizantina del X-XI secolo; i resti di vesti ecclesiastiche dell'VIII e IX secolo (pianete, dalmatiche, casule) provenienti dai sarcofagi di Sant'Apollinare in Classe, fonte importantissima di informazioni sul passato dell'arte della tessitura.
Fra i materiali più preziosi occorre infine ricordare il famoso "Velo di Classe", un raro ricamo altomedievale eseguito a Verona per la chiesa dei Santi Fermo e Rustico e finito, per sonosciute vicende, ad ornare una pianeta di Sant'Apollinare in Classe, una mitra trecentesca verosimilmente francese tecnicamente affine ai ricami dell'"opus anglicanum" e un cappuccio di piviale della seconda metà del Quattrocento, anch'esso riccamente ricamato.