Bologna, Teatrino del Baraccano esposto alla mostra "Le stagioni del teatro", Ferrara 1995 (Foto Riccardo Vlahov, IBC)
Bologna, Complesso del Baraccano visto dall'alto (Archivio IBC)
Bologna

Teatrino del Conservatorio del Baraccano

Elementi caratterizzanti
Dati tecnici
struttura effimera
1995
Pubblicazioni e Cataloghi
Gran parte delle notizie riportate nella scheda sono state fornite dall'architetto Paolo Nannelli del Comune di Bologna. Si veda inoltre: Arte e pietà. I patrimoni culturali delle Opere Pie, catalogo della mostra, Bologna 1980, p. 461;
Le stagioni del teatro. Le sedi storiche dello spettacolo in Emilia-Romagna, a cura di L. Bortolotti, Bologna 1995, p. 120.
Conservatorio del Baraccano
Via Santo Stefano, 119
Bologna (BO)
Tel: 3939142636
Fondazione: XIX (1800-1899)
Rispetto al panorama dei teatri censiti, quello del Baraccano rappresenta un caso a sè, con caratteristiche del tutto particolari. Non è infatti un edificio teatrale, ma una struttura componibile in legno e tela dipinta che ripropone nel suo insieme boccascena e palcoscenico. La mancanza di notizie sufficientemente documentate non permettono di risalire con precisione al periodo della sua costruzione. Esso si trovava all'interno del Conservatorio del Baraccano, di Bologna, complesso architettonico di grande interesse storico le cui origini risalgono al XV secolo. Nato come ospedale per pellegrini, dopo la pestilenza del 1527 fu trasformato "in un rifugio per quelle 'cittelle di onesta condizione' rese orfane dalle recenti calamità" (cit. Arte e .., pag. 461). Inizia da questo momento la funzione del Conservatorio, quale struttura laica finalizzata all'educazione e alla formazione professionale impartita in funzione di specifiche attività lavorative interne.
"Le continue trasformazioni che hanno caratterizzato la storia edilizia del conservatorio del Baraccano culminarono in radicali lavori di trasformazione eseguiti su progetti di Angelo Venturoli tra il 1812 e il 1816. Nelle tavole datate 4 maggio 1812 'Pianta delli quattro piani del Conservatorio delle putte del Baraccano, posto nella pubblica strada di S. Stefano; ad oggetto di concentrare in esso altro Conservatorio colle dimostrazioni delle diverse innovazioni', si ha la consistenza dei grandi saloni al primo piano adibiti a dormitori.
Nel luogo dove era collocato il teatrino, al momento della chiusura del Conservatorio (1969), compare un muro trasversale di separazione di due sale. Si presume quindi che la collocazione del teatrino, che comportò l'abbattimento di questo muro, possa risalire agli ultimi lavori di adeguamento del complesso eseguiti in epoca post unitaria, a cavallo tra il XIX e il XX secolo" (Paolo Nannelli).
La struttura si compone delle parti che costituiscono il boccascena, in tela, fissate su telai lignei, dipinte a tempera con motivi ornamentali che richiamano le tipiche decorazioni delle sale teatrali (strumenti musicali, maschere) e da una serie di quinte e arlecchini di raccordo, dello stesso materiale. Il tutto è predisposto per inserire scene e fondali necessari all'allestimento degli spettacoli.
Nel 1980, in occasione dell'allestimento della mostra "Arte e pietà" il Baraccano ospitò una sezione intitolata "Fanciulle, monache e madri". A quella data il teatrino era ancora montato nella sala dell'ex dormitorio. Successivamente smontato, è rimasto fino ad oggi nella sala attigua adibita a deposito dei mobili e delle opere d'arte che arredavano i numerosi locali dell'edificio.
La presenza di sette fondali, alcuni dei quali dipinti da entrambe le parti, denota una vivace attività del teatro. Troviamo infatti le scene più varie: dall'immagine di palazzi lungo una via che porta fuori dalla città, a un paesaggio con alberi e colline, da scene di interni (un arredo povero ed uno ricco), alla rappresentazione del tipico sipario teatrale di colore rosso, fino alla curiosa raffigurazione del Palazzo d'Accursio a pieno campo, privo di profondità prospettica.
Le condizioni conservative del teatrino risentono della mancanza di una manutenzione e della lunga permanenza delle sue parti (smontate) nel deposito in cui è rimasto. Un primo intervento di pulitura e consolidamento delle parti più fragili hanno posto la premessa a un prossimo, auspicabile recupero della struttura e del suo apparato scenico e decorativo. Il teatrino è stato esposto al 3° Salone del Restauro di Ferrara nel 1995 e, nello stesso anno, in San Romano a Ferrara e al Museo Civico Archeologico di Bologna nell’ambito della mostra documentaria Le stagioni del teatro. Le sedi storiche dello spettacolo in Emilia - Romagna. (Luisa Masetti Bitelli)
Il Teatro del Baraccano dal 2011 è gestito dall'Ass. Perséphone, con il progetto ATTI SONORI, che prevede spettacoli di teatro e musica.

Compared to the other theaters we have surveyed, the Barraccano stands on its own, with some unique characteristics. In fact, it is not a theater at all, but rather a structure made of wood and painted canvas that can be assembled into a proscenium and stage. The lack of documentation makes it impossible to determine exactly when it was built. It is located inside Bologna’s Conservatorio del Baraccano, an architectural complex of great historic interest which dates back to the 15th century. Originally established as a hospital for pilgrims, after the plague of 1527 it was turned into “a refuge for ‘honest maidens’ orphaned by the recent calamities” (Arte e .., pag. 461). It was then that the building began to function as a conservatory, a lay institute focusing on education and professional training targeted at specific internal professional activities.
"The continuous transformations that characterized the architectural history of the Baraccano conservatory culminated in the radical re-structuring efforts carried out between 1812 and 1816 on the basis of Angelo Venturoli’s project. In the plates dated 4 May 1812 ‘Plan of the four floors of the Barraccano maidens’ conservatory, located on the S. Stefano public roadway, for the purpose of including within it another conservatory for demonstrating various innovations’, the size of the large first-floor dormitory halls can be appreciated.
When the Conservatory was closed in 1969, a wall separating two halls could be found where the small theater was once located. In can thus be presumed that the theater was put in place – and the wall torn down - during the last renovation efforts between the end of the 19th century and the beginning of the 20th" (Paolo Nannelli).
The theater consists of the parts that make up the proscenium, in canvas on a wooden frame, decorated with tempera paintings that recall typical theater hall decorations (musical instruments, masks), and a series of wings and junctures made with the same material. All these parts could readily accomodate the stage sets and backgrounds necessary for putting on theater performances.
In 1980, on the occasion of the "Arte e pietà"[“Art and piety”] exhibition, the Baraccano hosted a section titled “Maidens, nuns, and mothers”. At that time, the theater was still mounted in the former dormitory hall. It was subsequently disassembled, and as of now remains in the storage hall for the furniture and works of art that decorated the building’s many rooms.
The presence of seven backdrops, some of which are painted on both sides, testifies to the theater’s lively activity. Indeed, the backdrops depict a great variety of scenes: buildings along a road that leads out of town; a hilly, wooded landscape; interior scenes (one lavishly furnished the other denoting poverty); a typical red theater curtain; and an odd, full-frame and one-dimensional depiction of Palazzo d'Accursio.
The condition of the theater is adversely affected by a lack of maintenance and its lengthy stay – disassembled into its parts – in the storage hall where it remains today. An initial effort to clean and consolidate its most fragile parts sets the stage for the desirable future recovery of the structure as a whole along with its decorative and stage apparatus.
(Luisa Masetti Bitelli)

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, propri e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.