Mordano, Teatro Stabile Comunale, la sala vista dal palco (foto A. Scardova, IBC, 2017)
Mordano, Teatro Stabile Comunale, esterno (foto A. Scardova, IBC, 2017)
Mordano, Teatro Stabile Comunale, la sala teatrale (foto A. Scardova, IBC, 2017)
Mordano, Teatro Stabile Comunale, la sala teatrale (foto A. Scardova, IBC, 2017)
Mordano, Teatro Stabile Comunale, la sala teatrale (foto A. Scardova, IBC, 2017)
Mordano, Teatro Stabile Comunale, la sala vista dalla balconata (foto A. Scardova, IBC, 2017)
Mordano, Teatro Stabile Comunale, la sala vista dalla balconata (foto A. Scardova, IBC, 2017)
Mordano, Teatro Stabile Comunale, atrio d'ingresso (foto A. Scardova, IBC, 2017)
Mordano, Teatro Stabile Comunale, particolare dell'esterno (foto A. Scardova, IBC, 2017)
Mordano, Teatro Stabile Comunale, esterno (foto A. Scardova, IBC, 2017)
Mordano

Teatro Comunale

Dati tecnici
pianta rettangolare con balconata
capienza totale della sala 99 posti
1980-1985
fonti archivistiche
Pubblicazioni e Cataloghi
L. Baldisserri, Il Castello di Mordano, Imola 1925, p. 78-79;
Teatri storici in Emilia-Romagna, a cura di S. M. Bondoni 1982, p. 215-216;
Le stagioni del teatro. Le sedi storiche dello spettacolo in Emilia-Romagna, a cura di L. Bortolotti, Bologna 1995, p. 204-205.
Via Sant'Eustachio, 22
Mordano (BO)

Fondazione: XIX (1800-1899)
Arti dello spettacolo (cinema, danza, musica, lirica, teatro di figura, teatro di prosa)
Questo piccolo teatro posto al primo piano di un antico edificio adiacente all'ex residenza municipale, attualmente adibita a civile abitazione, risale alla fine dell'Ottocento.
Escludendo la richiesta della Sala Comunale da parte di una locale società desiderosa di dare una festa da ballo (datata 11 febbraio 1861), non si hanno notizie sicure relativamente ad una sala adibita ad uso di spettacoli nel corso dell'Ottocento in questo centro. Sappiamo per certo che la suddetta sala, sede per un certo periodo di una scuola femminile, veniva concessa durante il carnevale a società di ballo per i consueti veglioni.
Il 13 settembre 1889 il Consiglio Comunale di Mordano delibera di ridurre definitivamente a "Sala per pubbliche riunioni", operazioni elettorali, divertimenti pubblici e così via una parte dei locali, ancora ad uso di scuole elementari, posti ad est della nuova residenza municipale.
L'incarico di redigere il relativo progetto viene dato nel luglio 1891 all'ingegner Domenico Forrieri (?). Al fine di ottenere un ambiente sufficientemente capiente per gli usi cui è destinato, il progetto prevede la demolizione dei muri di tramezzo tra la camera ad ovest della scuola femminile e il piccolo corridoio che la separa da quella maschile. Si ottiene in tal modo una sala di metri 13.50 di lunghezza e 7.35 di larghezza, per un'altezza di metri 6. Tali dimensioni consentono di costruire ad est un piccolo palcoscenico, adattando così la sala a teatrino. Comodi e ben divisi risultano gli accessi alle diverse parti della platea e ad una balconata costruita lungo la parete ovest, per mezzo di una scala di legno. Il progetto prevede anche un'antisala destinata a biglietteria, guardaroba e sala da gioco o da caffè. Inoltre la sala è illuminata da tre finestre praticate nella parete sud. Luigi Baldisserri, autore di una monografia sul Castello di Mordano pubblicata nel 1925, attribuisce all'iniziativa del sindaco Dosi e dell'assessore Vito Mazzanti l'inaugurazione del teatro. "I lavori di decorazione sono riuscitissimi, mercé la nota abilità del pittore Anacleto Prof. Margotti, e molto geniali. Lo scenario è drappeggiato e colorato con signorile eleganza e sobrietà - scrive Baldisserri. - Il sipario è costituito da un bel quadro che adorna la Sala comunale: al centro due maestose figure di donne si appoggiano ad una fonte, nello sfondo a destra appare il vecchio castello mordanese, quale si vede in un'antica incisione; a sinistra il paese quale si presenta ora. Il tutto perfetto, suggestivo e di armoniosa colorazione". Purtroppo del sipario e dello scenario descritti da Baldisserri si sono perse le tracce. Margotti, pittore novecentista con frequentazioni futuriste, nato a Lugo nel 1896 e morto a Imola nel 1984, mantenne sempre una forte aderenza al figurativo e alla cultura classica italiana.
Non abbiamo notizie di spettacoli tenuti in questo teatro, le poche compagnie di giro che fanno domanda alla municipalità per ottenerne l'uso se la vedono respinta. Da un documento dell'ottobre 1893 risulta che a Mordano esisteva una compagnia di filodrammatici locali i quali probabilmente avevano in esclusiva l'uso del teatro.
All'inizio degli anni Ottanta questo teatro è stato completamente restaurato ed adeguato alle vigenti normative su progetto dell'architetto Bianchi di Imola. L'inaugurazione della rinnovata sala è avvenuta il 16 marzo 1985 con lo spettacolo Gran soupplì di e con Franco Mescolini. Da allora vi si svolge una regolare attività, spettacoli di prosa si alternano al teatro dialettale e ai concerti della locale scuola di musica che nel teatro ha la propria sede. Saltuariamente viene affittato per serate danzanti.
Questa sala ha mantenuto sostanzialmente l'aspetto originale, è stata conservata la semplice balconata in legno con la ringhiera fine Ottocento in ferro battuto. Il palcoscenico, di dimensioni ridotte ha un semplice boccascena con andamento mistilineo, ed è dotato inoltre di una struttura metallica che regge solitamente delle quinte in tessuto nero ma all'occorrenza può essere utilizzata per le scenografie.
Le pareti laterali della sala sono decorate con semplici lesene, una porta finestra a est e due finestre poste sul lato sud danno luce e aria all'ambiente mentre sulla parete di fronte si aprono le porte di accesso. Le poltroncine sono in legno, il sipario e i tendaggi sono in velluto grigio, le pareti sono tinteggiate in bianco, in rosa sono invece le lesene. Le zone accessorie al teatro sono state completamente rinnovate e rese più funzionali: la scala di accesso alla balconata, il piccolo foyer, i servizi e i camerini nel retropalco, mentre una nuova scala conduce all'uscita di sicurezza ed ai servizi per il pubblico posti al piano terra. (Lidia Bortolotti)

This little theatre on the first floor of an old building next to the former municipal residence – now a private home – dates back to the late nineteenth century.
With the exception of a request dated 11 February 1861 from a Mordano society to use the municipal hall for a ball, there is no solid information about a room used to stage shows in this town during the nineteenth century. Nevertheless, documents prove that this hall, which housed a girls’ school for several years, was granted to dance societies during Mardi Gras.
On 13 September 1889 the Municipal Council of Mordano passed a resolution to use some of the rooms, which still housed the elementary school and were situated east of the new municipal residence, exclusively as a “place for public meetings”, electoral activities, public entertainment and so on.
In July 1891 the engineer Domenico Forrieri (?) was appointed to draw up the project. In order to create a room that would be large enough for its intended use, the plans called for tearing down the partition walls between the room west of the girls’ school and the small corridor that separated it from the boys’ school. The result was a room measuring 13.50 metres in length, 7.35 in width and 6 in height. It was thus large enough to accommodate a small stage on the east end, transforming the room into a small theatre. The different parts of the seating and a balcony built along the west wall were laid out well and easily accessible, the latter via a wooden staircase. The project also envisaged an anteroom to be used as a box office, a cloakroom, and a coffeehouse or games room.
The windows opened in the south wall illuminate the hall.
Luigi Baldisserri, who wrote a monograph on the Castle of Mordano that was published in 1925, credited the inauguration of the theatre to the initiative of Mayor Dosi and councillor Vito Mazzanti. “The decorative work is extremely well done, thanks to the renowned skill of the painter, Prof. Anacleto Margotti, and is quite inspired. The scenery is draped and coloured with refined elegance and simplicity. The curtain is composed of a lovely picture that adorns the municipal hall: in the middle, two majestic women are leaning against a fountain; in the background on the right is the old castle of Mordano, as seen in an old engraving, and the town as it is today is depicted on the left. Everything is perfect, charming and harmoniously coloured”. Margotti probably executed the ornamentation at the beginning of his career, when he worked for a decorator. No trace remains of the curtain and scenery described by Baldisserri. We have no information about shows staged in this theatre, and the municipality turned down the few touring companies that submitted requests to use it. According to a document dated October 1893, there was a local amateur troupe in Mordano that probably had exclusive use of the theatre.
In the early 1980s the theatre was completely restored and retrofitted to meet current standards, with plans by the architect Bianchi of Imola.
The restored hall was inaugurated on 16 March 1985 with the show entitled Gran soupplì by Franco Mescolini, who also starred in it. Since then, it has been open regularly, alternating plays with theatre in dialect and concerts by the local music school, which is also headquartered in the theatre. It is sometimes leased for evening dances.
The hall has maintained its original appearance. The simple wooden balcony, with its turn-of-the-century wrought-iron railing. The small stage has a simple mixtlinear portal and is equipped with a metal structure that generally holds the black wings but can also be used for the scenery.
The side walls of the hall are decorated with plain pilaster strips. A French window to the east and two windows on the south side let in air and light; the entrance is on the north side. The seats are made of wood, and the curtain and draperies of grey velvet.
The walls are painted white, but the pilaster strips are pink. The theatre’s secondary areas, i.e. the staircase to the balcony, the small foyer, and the service areas and dressing rooms behind the stage, have been completely updated to make them more functional. A new staircase leads to the emergency exit and the toilets for the public, situated on the ground floor. (Lidia Bortolotti)

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, propri e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.