Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, esterno (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, la sala teatrale vista dalla galleria (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, ingresso alla sala teatrale (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, la sala teatrale vista dal palco (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, la sala teatrale (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, la galleria (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, la sala teatrale: platea e galleria (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, la sala teatrale: platea e galleria (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, la sala teatrale: galleria (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, la sala teatrale: galleria (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, la sala teatrale vista dal palco (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, scorcio della sala teatrale (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, scorcio della sala teatrale (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, la sala teatrale: platea (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, scorcio della sala teatrale (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, atrio d'ingresso (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, foyer (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, foyer (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, esterno (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno, Teatro Comunale Laura Betti, esterno (foto Andrea Scardova, IBC, 2016)
Casalecchio di Reno

Teatro Comunale Laura Betti

Dati tecnici
pianta rettangolare con galleria
capienza totale della sala 500 posti
1987-1988
fonti archivistiche
Pubblicazioni e Cataloghi
A. Dalmonte Polvani, Casalecchio di Reno. Percorsi e immagini della sua civiltà, Bologna 1985;
Le stagioni del teatro. Le sedi storiche dello spettacolo in Emilia-Romagna, a cura di L. Bortolotti, Bologna 1995, p. 136-137;
L. Bortolotti, Luoghi d'Arte Contemporanea nei teatri della Regione, in: Luoghi d'arte contemporanea in Emilia-Romagna. Arti del Novecento e dopo, a cura di C. Collina, seconda edizione aggiornata, Bologna 2008, p. 45-57.
Piazza del Popolo, 1
Casalecchio di Reno (BO)
E-mail 
Tel: 051 611 263 7, 051 613 329 4
Fondazione: XX (1900-1999)
Questo Teatro, situato in una delle zone più centrali del paese, ha conservato solo esternamente l'aspetto originario risalente agli anni Venti. Si tratta di una solida costruzione, nell'insieme armonica e gradevole (che i recenti lavori di restauro hanno completamente recuperato). Di ampia metratura, è costituita da un corpo centrale assai elevato con fascia di coronamento e timpano centrale, le due appendici laterali più basse presentano un'ampia terrazza sovrastante.
L'edificio nacque come "casa del Fascio" e inizialmente doveva contenere soltanto una sala riunioni completa di galleria. Ma, come si legge in un documento conservato presso l'archivio storico di Casalecchio, la mancanza di un locale adeguato per riunioni, conferenze, spettacoli, lamentato all'epoca dall'opinione pubblica, portò il comitato promotore ad avviare i lavori nella forma più grandiosa e completa.
Il progetto, di cui si conserva ancora copia presso l'archivio storico, risale al 1921-26 ed è firmato dall'ingegnere Carlo Tornelli di Bologna.
Dalla pianta originale dell'edificio progettato è evidente che il teatro fu da subito previsto, in quanto è ben leggibile nelle sue parti essenziali. La costruzione fu avviata nel 1927 e condotta con evidente premura, poiché una perizia redatta nell'agosto di quell'anno fornisce la descrizione di un impianto quasi completato. Nel corpo centrale fu inserito il teatro a pianta rettangolare con vestibolo d'ingresso. Esso comprendeva: al pianterreno, un vasto palcoscenico, lo spazio per l'orchestra con incavo a golfo mistico ed un'ampia platea, mentre al piano superiore erano poste una galleria centrale ad anfiteatro e due corpi laterali a balconata per i palchi, in tutto, il Teatro avrebbe potuto contenere fino a 1200 spettatori. Nelle ali posteriori erano situati i locali destinati a camerini e uffici amministrativi. Il resto dell'intero edificio avrebbe potuto ospitare la "casa del Fascio" un albergo diurno, biblioteca e buffet.
A causa dell'onere di spesa assai elevato la fabbrica fu ceduta al Comune il quale avrebbe potuto portare a termine le necessarie opere di rifinitura e aprirlo al pubblico, per £. 460.000, di cui 400.000 per l'immobile e £. 60.000 per gli arredi.
Le trattative si conclusero definitivamente il 2 dicembre 1930 quando fu stipulato il rogito d'acquisto presso il notaio U. Rimini.
Dell'assetto originario della sala si conservano presso l'A.C. Casalecchio di Reno, tre belle foto storiche in cui sono visibili, tra l'altro, i sobri decori in stucco in tipico stile anni Venti, che la ornavano, mentre sull'arcoscenico era posta la scritta XXVIII ottobre anno V. E' possibile si tratti della data di inaugurazione, in quanto il Questore di Bologna aveva concesso il permesso di aprire il teatro al pubblico fin dal 15 ottobre di quell'anno [1927]. Altrove si afferma che il teatro fu inaugurato nel 1931 dopo la morte di Alfredo Testoni.
Il teatro, utilizzabile anche come cinema, fu concesso in gestione a un privato fin dal 1930, limitatamente a quattro sere la settimana: domenica, martedì, giovedì e sabato, mentre nei restanti giorni la sala era a disposizione del Comune per riunioni, conferenze, feste e spettacoli di beneficenza.
Da allora la gestione di questo teatro è stata data sempre a privati, almeno fino al 1967 quando improrogabili lavori di ammodernamento ne hanno imposto la chiusura.
Alcune opere di risistemazione vengono effettuate già nell'immediato dopoguerra, poi nel 1963 l'Ufficio Tecnico Comunale rileva che il teatro è in cattivo stato di manutenzione, pertanto è necessario procedere ad un'opera di risistemazione che si prevede assai costosa.
Il progetto di restauro-ristrutturazione interna è affidato all'arch. Adriano Marabini, quattro anni dopo l'attività del cinema-teatro è sospesa per consentire l'esecuzione dei lavori.
L'ultimo restauro del Teatro eseguito nel 1987-88 è stato seguito dallo studio Architetti Riuniti (Maurizio Tagliavini, Gabriella Zaccanti e Gilberto Caniv).
La sala, attualmente, presenta un aspetto moderno e funzionale, non conserva tracce dell'assetto originale che è andato perduto nel corso delle precedenti ristrutturazioni. L'attività, assai vivace e diversificata, è stata ripresa nel 1989 ed è stata gestita fino al 2005, mediante convenzione con il Comune da Teatro Evento, successivamente da ERT Emilia-Romagna Teatro Fondazione. Dal 2015 al 2017 la gestione del teatro è affidata ad ATER.
Nel corso della gestione di Teatro Evento nel ridotto di questo teatro, a partire dalla stagione 1998-99 sono state realizzate numerose iniziative espositive d'arte contemporanea con l'intento di dare vita ad una trama trasversale di temi e proposte culturali, creando opportunità di riflessione e approfondimento interdisciplinare, sostenendo al tempo stesso artisti e progetti di qualità, vivificando il dibattito sulla contemporaneità e dando modo al pubblico di conoscere linguaggi ed espressioni artistiche diversificate. Successivamente la proposta sul contemporaneo si è incentrata sulla scena.
Dal 1965 il teatro è stato intitolato ad Alfredo Testoni poi nel novembre 2012 la denominazione del teatro è stata mutata in "Pubblico" per sottolinearne la vocazione di luogo pubblico di incontro e crescita culturale. A Testoni resta dedicato il foyer.
Il 5 novembre 2015, nell'ambito delle manifestazioni dedicate allo scrittore e regista Pier Paolo Pasolini a quarant'anni dalla tragica morte, il teatro viene intitolato all'attrice Laura Betti, nata a Casalecchio nel 1927, che a Pasolini fu legata da profonda amicizia e da significativo sodalizio professionale.

(Lidia Bortolotti)

This theatre, located in the centre of the town, has kept its exterior appearance, which dates back to the 1920s. It is a solid, harmonious, and attractive building, thanks to the recent restoration efforts, which brought it back to its original state. A large building, it has a raised central body crowned with a decorative band and central tympanum, while the lower lateral wings are surmounted by a large terrace.
The building was originally the local fascist party headquarters, and was initially meant to house only a meeting room and gallery. However, as one can read in a document held at the Casalecchio historical archives, the lack of a suitable venue for meetings, conferences, and performances – a frequent complaint on the part of the citizenry – led to the creation of a promoting committee to launch a more ambitious, complete project.
This project, a copy of which is still held in the historical archives, dates back to 1921-26 and was signed by the engineer Carlo Tornelli of Bologna.
The original floor plan of the building shows that a theatre was meant to be included from the very start, since its essential components are quite evident. Building began in 1927, and proceeded with great care, since an evaluation performed in August of that year describes an almost finished building. The theatre – with a rectangular floor plan and a vestibule – was located in the central body. It included: a roomy stage on the ground floor, along with orchestra pit and large main floor, while the upper floor had an amphitheatre-shaped central gallery and two lateral orders of boxes with balconies; overall, the theatre could host up to 1,200 spectators. The dressing rooms and administrative offices were located in back rooms. The rest of the building was meant to house fascist party headquarters, a hotel, library, and buffet.
Due to the significant expenditures, the building was sold to the municipality, which would then have completed the final necessary work and opened the building to the public, for a total of 460,000 liras, of which 400,000 for the building and 60,000 for the furniture.
Negotiations ended on 2 December 1930, when the deed of purchase was stipulated with the notary public U. Rimini.
Three beautiful historical photographs showing the original appearance of the hall are held at the Casalecchio di Reno municipal archives; they show the understated stucco decorations, typical of the 1920s, while the inscription “XXVIII October, Year V” stood over the proscenium. This might be the inauguration date, since the Bologna Prefecture had authorized the theatre’s opening as early as 15 October of that year [1927]. Other documents state that the theatre was inaugurated in 1931 after the death of Alfredo Testoni.
The theatre, which could also double as a cinema, was granted to a private individual for four nights a week - Sunday, Tuesday, Thursday, and Saturday - as early as 1930, while in the remaining three days it was available to the municipality for meetings, conferences, parties, and benefit performances.
Ever since, management has always been in private hands, at least until 1967, when urgent modernization work required the theatre’s closure.
A few renovation efforts took place in the immediate post-war period, and in 1963 the municipal technical office ascertained that the theatre suffered from poor maintenance, necessitating renovation efforts that were expected to be quite costly.
The internal restoration/renovation project was entrusted to the architect Adriano Marabini, and four years later the theatre’s activities were suspended in order to allow for the work to proceed.
The last restoration efforts, which took place in 1987-88, were carried out by the Architetti Riuniti studio (Maurizio Tagliavini, Gabriella Zaccanti, and Gilberto Caniv).
The hall currently has a modern, functional aspect, without any trace of its original appearance, which did not survive the previous renovation efforts.
The theatre’s lively and diverse activities resumed in 1989, and until 2005 they were managed by Teatro Evento thanks to an agreement with the municipality; subsequently, and at present, they are run by ERT Emilia-Romagna Teatro Fondazione.
During Teatro Evento’s management, starting in the 1998-99 season, the theatre’s ridotto hosted numerous contemporary art exhibitions, with the hope of launching a series of cross-cutting cultural events, creating opportunities for inter-disciplinary dialogue and in-depth reflection, while supporting talented artists and quality projects, enlivening the debate over contemporariness, and allowing the public to get to know diverse artistic expressions and languages. Under current management, the contemporary art project focused on on-stage activities.
(Lidia Bortolotti)

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