Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
Viale Baccarini, 19
Faenza (RA)
fornace di Jingdezhen, provincia di Jiangxi, Cina
bottiglia

porcellana dipinta in blu cobalto/ rivestita con coperta,
rame/ sbalzo
cm 42 (a) 19 (d)
diam. base 10,5
sec. XVI (1522 - 1566)
n. 5920
Bottiglia piriforme esagonale della tipologia qinghua (bianco e blu) con decoro "a fenici" e montatura ottomana in rame.
La decorazione è distribuita su cinque registri: il primo, a decorazione del piede, è costituito da un fregio di motivi "a onde", sormontato da una sottile linea a parentesi graffe. La transizione piede/pancia è segnata da una fascia di pannelli a forma di "petali di loto" riempiti da stilizzazioni floreali. Il terzo registro, quello principale, è suddiviso in sei porzioni, ciascuna corrispondente ad una delle sei facce del vaso: in ogni pannello è dipinta una maestosa fenice che vola ad ali spiegate tra nuvole stilizzate. La transizione pancia/collo è sottolineata da una catena di elementi a "teste di ruyi", mentre l'ultimo registro, quello che decora il collo, parzialmente coperto dalla montatura in metallo, è costituito da un motivo a "foglie di banano" stilizzate, ciascuna delle quali scandisce verticalmente la rispettiva faccia del vaso. La montatura in rame sbalzato è dotata di un coperchio a cupola con pomello, assicurato al corpo principale tramite due catenelle. La decorazione è costituita da fitti motivi vegetali e geometrici che riempiono l'intera superficie metallica, interrotti da dodici pannelli ovali (sul collo) e sei pannelli petaliformi (sul coperchio) contenenti divinità inginocchiate.
Sulla base è presente un sigillo rettangolare inscrivente quattro caratteri dipinti all'ossido di cobalto in stile arcaico (zhuanshu)

La montatura, di origine ottomana, è stata con ogni probabilità congiunta al vaso in seguito ad un danneggiamento del collo, pratica molto diffusa in Medio Oriente, a partire dal XVI secolo, per riutilizzare oggetti rotti o per modificarne la funzione con l'aggiunta, ad esempio, di manici o beccucci. A giudicare dalla forma e dalla decorazione, il vaso sembra essere stato prodotto per il mercato islamico. In Medio Oriente la ceramica cinese veniva importata già a partire dall'VIII secolo, influenzando stilisticamente le manifatture locali e stimolando l'innovazione delle tecniche produttive. D'altro canto, i vasai cinesi, per decorare la rinomata porcellana "bianco e blu", utilizzavano la preziosa polvere di cobalto proveniente  dalla Persia, nota non a caso come "blu maomettano", non esitando inoltre a riprodurre motivi decorativi tipici del mondo islamico.La marca di buon auspicio si trova principalmente su porcellana bianco e blu prodotta a Jingdezhen nei periodi di regno degli imperatori Jiajing e Wanli della dinastia Ming.