Pinacoteca Civica "Melozzo degli Ambrogi"
Corso della Repubblica, 72
Forlì (FC)
Marchini Giovanni
1877/ 1946
dipinto

tela/ pittura a olio
cm. 73 (la) 69.5 (a)
sec. XX (1910 - 1920)
n. 1221
Interno d'ospedale con anziani ricoverati. Tonalità cupe.

Giovanni Marchini nasce a Forlì il 3 dicembre 1877 e muore, sempre a Forlì il 18 febbraio 1946. A causa delle condizioni di grande povertà la famiglia emigra in Argentina nel 1890. A Buenos Aires l'artista lavora presso un pittore-decoratore da cui impara le prime cognizioni della tecnica pittorica. Ritornata la famiglia in Italia e stabilitasi a Firenze, Giovanni Marchini fu iscritto nel 1896 al Regio istituto di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Giovanni Fattori professore di pittura. In seguito frequenta la Scuola libera del nudo di Venezia quindi è a Roma dove frequenta la locale Accademia di Belle Arti. La sua inclinazione e la particolare natura di uomo estremamente buono e sensibile ai problemi sociali portava la sua attività verso le strade della periferia, luogo dell'umile lavoro di uomini ed animali di cui fermava sulla carta i particolari più significativi della vita quotidiana. Di questo atteggiamento nei confronti della realtà ne risente anche la produzione al fronte durante la guerra del 1915-18. I soggetti insistevano particolarmente sulla vita del fronte, sul dovere dei soldati, la loro abnegazione, il loro sacrificio: feriti, sentinelle, le autolettighe, queste le occasioni della sua poetica. Le principali influenze che si possono ravvisare nella pittura di Marchini sono principalmente da ricercare nella lezione di Fattori per l'indagine della natura resa attraverso la sua atmosfera ed umori e non nella restituzione veristica del dato di realtà; ma così, altrettanto certi accenti preraffaeliti e simbolisti nel dettaglio possono essere la soluzione per quel forte misticismo dell'artista, per quella visione intima e soggettiva della vita. Così come nota A. Emiliani: ".. mi sembra che la verità indagata e alla fine tenuemente scoperta da Marchini sia proprio questa: una giornata che si costruisce di atti brevi e scanditi, preceduti tuttavia da un pensiero di serena riflessione sulla vita." (da: Quotidianità e verità di un maestro in "Giovanni Marchini 1877-1946", Forlì 1996).