Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
Viale Baccarini, 19
Faenza (RA)
produzione di Kutahya, Turchia
Altra Attribuzione: produzione di Rodi
piatto

faenza silicea ingobbiata/ graffita/ dipinta/ invetriata
cm. 4.7 (a) 20 (d)
base, diametro, 15.4 cm
sec. XVIII (1700 - 1799)
n. 24100
Piatto apodo con tesa leggermente obliqua e concava, orlo semplice, breve parete verticale, fondo concavo e basculante; pasta rosa-camoscio, ruvida. Sulla superficie interna ingobbio bianco, decorazione in policromia sotto vetrina trasparente giallastra, con cavillature abbondanti e pulli; all’esterno, sull’orlo e sulla parte alta della tesa è stato distribuito del rivestimento, mentre il resto della superficie del piatto presenta tracce di bruciatura.
La tesa è ornata con un festone inciso e campito in modo irregolare in verde e rosso mattone: una decorazione identica delimita il fondo su cui è un elemento vegetale su stelo verde fogliato e ricurvo, con petali culminanti in punti verdi alternativamente dipinti in verde e rosso tra due sottili cipressi in verde; il verde è alonato ed è colato in diversi punti incanalandosi nei tratti graffiti e macchiando l’ingobbio; il rosso ruggine non è a rilievo.

Dal XVI secolo oltre alle mattonelle da rivestimento nello stile ufficiale di Iznik, i forni di Kutahya (Turchia occidentale), si distinsero per una produzione propria dalle forme particolari, dalla cromia vivace (con blu, turchese, verde brillante, giallo intenso, rosso, e, dal XVIII secolo, il color melanzana ), e particolare repertorio decorativo, nato dalla reinterpretazione di quello tipico di Iznik, di quello legato alla comunità armena, con soggetti religiosi e di quello più tradizionale contraddistinto dalla presenza di puntini rossi a campire intere superfici o a coronare elementi vegetali a spiga. Il piatto in esame appartiene ad una produzione corrente come dimostrano s l'andamento assai corsivo della decorazione, la tonalità del rosso mattone e la forma apoda. (vd. anche inv. 20101)